31 maggio 2012
Tags : Ugo La Pietra
Biografia di Ugo La Pietra
• Bussi sul Tirino (Pescara) 16 novembre 1938. Artista. «Costruttore di una sola casa aperta a Bologna nel 1982, in mattoni e ceramica, poi distrutta, ha realizzato personali al Moma di New York, alla Fortezza da Basso a Firenze, al parigino Beaubourg. Architetto-artista legato all’idea del “genius loci”, come del recupero e reinvenzione dello spazio urbano, così come dello scambio fra interno ed esterno, contrario a ogni monumentalismo, esibisce la propria attività nelle più diverse discipline, usando pittura, cinema, performance, oggetti, installazioni. Ha pure vinto concorsi come quello dell’Orto Botanico a Milano negli Anni Ottanta, ma non gli è mai stato offerto o consentito di costruire nulla. La sua, spiega, è sempre stata una partecipazione critica. Di recente ha recuperato l’attenzione alle tracce dell’ambiente in quadri, un pittura segnica con acrilici che lascia affiorare forme o segni architettonici» (Fiorella Minervino).
• Nel 1962, seguendo la vocazione di pittore, fonda con Verga, Vermi, Sordini e Ferrari il gruppo raccolto intorno alla galleria milanese “Il Cenobio”. «I suoi dipinti appartengono al clima della pittura di segni del tempo, parenti stretti dell’arte monocroma che contraddistingue Azimuth e la cerchia romana di Twombly e Novelli. Si passa di lì a poco alla stagione dell’architettura radicale, dell’impegno ideologico e sociale attorno alla città e all’idea dell’abitare, del luogo, delle forme che lo contraddistinguono, fra critica dell’esistente e tensione utopica. La Pietra si dedica ai fotomontaggi, ai collages, alle installazioni, e poi ancora ai film e ai video, costeggiando il concettualismo, aperto ai nuovi media e alle loro possibilità comunicative ed espressive. Altri, a questo punto, avrebbero placato i propri “astratti furori” e si sarebbero goduti la pensione da reduce che il mondo dell’arte non nega ad alcuno. La Pietra no. Eccolo cercare l’estrema salvezza possibile del design identificandola nel recupero della tradizione altoartigianale italiana, quella che gli storici chiamano il “lungo Rinascimento”. Mentre tutti predicano globalizzazioni e standardizzazioni produttive forsennate, La Pietra si mette all’opera negli amati laboratori artigianali, coniugando design contemporaneo, invenzione leggera e felice, e sofisticatezze tecniche che in qualsiasi Paese diverso dal nostro sarebbero tutelate come bene prezioso» (Flaminio Gualdoni).
• Vive e lavora a Milano. (a cura di Lauretta Colonnelli).