31 maggio 2012
Tags : Antonino Pulvirenti • Antonino Pulvirenti
Biografia di Antonino Pulvirenti
• (Nino) Catania 24 febbraio 1962. Imprenditore. Presidente del Catania (che nel 2006 ha riportato in A dopo 22 anni). Ex presidente di WindJet spa (fallita nel 2013). Agli arresti domiciliari dal 23 giugno 2015 con l’accusa frode in competizioni sportive e truffa nell’ambito dell’inchiesta “I treni del gol” (insieme al d.s., al d.g. del club e ad altre quattro persone avrebbe truccato almeno cinque gare del campionato 2014/2015 di Serie B).
• Figlio di piccoli imprenditori agricoli, diploma in Ragioneria, iniziò con un supermercato a Belpasso, paesino etneo di 26 mila abitanti. In dieci anni fa il botto. Acquista anche la locale squadra di calcio, che gioca nel campionato Interregionale. Nel 1999 rileva l’Acireale, Serie C1 (che rivenderà, senza guadagnarci una lira, a Vittorio Cecchi Gori) e l’anno dopo prova a prendersi il Catania, da tempo, in crisi nera. «Un buon affare, solo che Lucianone Gaucci arriva prima. Pulvirenti incassa la sconfitta, fa un passo indietro, si concentra su altro. Così, quattro anni dopo, quando la famiglia Gaucci, travolta dai debiti, decide di vendere, Pulvirenti si siede davanti a Big Luciano con una forza economica sorprendente: 85 punti vendita in Sicilia dei discount Forté; due alberghi di lusso della catena Platinum Resorts a Mazzarò (Taormina); ristoranti a Palermo, Catania e Caltanissetta; progetti nel settore del petrolchimico e soprattutto, però, una nuova compagnia aerea low cost, dodici aerei in leasing, l’idea di portare gli isolani non solo su rotte italiane, ma anche in Spagna e Russia (operazione nata con la benedizione, diciamo così, di Luigi Crispino, pure lui catanese e reduce dal fallimento della Air Sicilia, la prima compagnia aerea siciliana)» (Fabrizio Roncone).
• «Uno che nel 2006 il mensile Capital aveva designato “imprenditore dell’anno”» (Sergio Luciano).
• «Si circonda di pochi fidatissimi manager, alcuni anche compaesani. Nessuno lo ferma quando compie il passo più lungo della gamba: Wind Jet. L’intuizione di portare i voli low cost in Sicilia è lungimirante ma occorrono spalle larghe, investimenti e capitali, fuori dalla sua portata, per affrontare eventuali momenti di crisi. Che puntuali arrivano, dirompenti. Il ragioniere di Belpasso ci prova a salvare il salvabile, perfino ad appioppare la compagnia ad Alitalia. Il buco diventa una voragine da 247 milioni. Wind Jet finirà nel 2013 in concordato preventivo, garantendo ai creditori solo il 5% dei loro soldi. È una mazzata anche per le altre società controllate dalla holding Finaria di Pulvirenti, tutte, chi più chi meno, creditrici. Dai due alberghi di lusso di Taormina alla Meridi spa che con gli 87 supermercati, i quasi 90 milioni di patrimonio netto e i 96 di fatturato (su 108 del gruppo nel 2013, ultimo bilancio disponibile) è il vero motore. La holding, però, tra il 2011 e il 2013 perde 55 milioni. È la maledizione di Wind Jet. Anche il Calcio Catania dopo sette anni di bilanci in utile segna il primo rosso nell’ultima stagione di A. Poi la B, il rischio C e le manovre sporche per evitarlo» (Mario Gerevini).
• «C’è una foto in cui Antonino Pulvirenti galleggia molto, del resto era questa la sua specialità. Taormina, 13 luglio 2013, hotel Atlantis Bay (è suo). Galleggia, Pulvirenti, facendo il morto in piscina, e sull’acqua di smeraldo ondeggiano insieme a lui come sugheri felici anche Claudio Lotito e Adriano Galliani. Quel giorno si cementò l’alleanza che qualche mese prima, a gennaio, già aveva portato lo scaltro Antonino sulla poltrona di consigliere della Federcalcio. Gli amici e compagni di nuotate e mojiti, cioè Galliani e Lotito, lo avevano caldamente sponsorizzato. Non a tutti piacque l’arrivo di Pulvirenti nel palazzo del potere. Memorabile la lite con Andrea Agnelli, che si sentì definire dallo scaltro Antonino “una zitella isterica in crisi d’astinenza”. Il presidente della Juve aveva semplicemente detto: “Pulvirenti? Non lo si vede in Lega da dieci anni” (…) Quando entrò per la prima volta nella sede milanese della Lega di A, al civico 4 di via Rosellini, scambiò la sala stampa per la sala riunioni. «Presidente, guardi che dovrebbe salire al quarto piano», gli dissero i giornalisti» (Maurizio Crosetti).
• L’unico presidente della storia del Catania ad aver tenuto la squadra per otto anni filati in Serie A.
• Nel 2013 e il sindaco di Catania gli ha consegnato le chiavi della città per meriti sportivi.
• Due figli, un maschio e una femmina, da un primo matrimonio. Una terza figlia, Giorgia (Catania 28 aprile 2015), avuta dalla modella Desirée Ferlito.