31 maggio 2012
Tags : Irene Pivetti
Biografia di Irene Pivetti
• Milano 4 aprile 1963. Conduttrice tv. Tra i suoi programmi: Fa’ la cosa giusta e La giuria su La7, Bisturi! Nessuno è perfetto, Giallo 1, Liberi tutti, Tempi moderni su Mediaset, Iride su Odeon, ha partecipato a Ballando con le stelle. Dal 2011 al 2013 opinionista fissa nella Domenica In... Così è la vita di Lorella Cuccarini. Prima faceva il politico: mandata in Parlamento dalla Lega già nel 1992 (era una leghista molto pura, cattolica di destra, chiamava il settimanale dei paolini: «Fanghiglia cristiana»), il 15 aprile 1994 era stata eletta presidente della Camera, la più giovane della storia. È stata assessore al comune di Berceto (Parma), di Reggio Calabria e di Pizzone (Isernia). «Da piccola volevo fare l’astrologa».
• Figlia del regista Paolo Pivetti (Mirandola 8 febbraio 1938) e della doppiatrice Grazia Gabrielli, «frequenta il liceo dalle monache benedettine, dove subisce il fascino dell’intransigente suor Gertrude. È la prima della classe. Nei primi anni Ottanta tifa per Ciriaco De Mita, ma dura poco. In attesa di scoprire la Lega, va ai comizi di Occhetto. Ma neanche il Pci fa per lei. È il 1990: Irene Pivetti è una milanese di 27 anni, laureata con il massimo dei voti alla Cattolica. Quando incontra Bossi (…) scoppia la scintilla» (Sette).
• «Nel 1990 frequentavo gli universitari cattolici della Fuci. Scrissi una quarantina di pagine sul fenomeno leghista e su suggerimento di mio padre le inviai a Bossi. Lui nel giro di pochi giorni mi chiese di raggiungerlo in piazza Massari, nella vecchia sede del partito» (a Vittorio Zincone) [Set 19/4/2012].
• «Era tetra ed è giuliva. Era severa ed è leggera. Era minuta, quasi trasparente, e ora ha muscoli da culturista. Ostentava un broncio perenne e ora ride a pieni denti. Indossava soltanto tailleur rigorosi e ora passa dalle borchie agli hot pants. Era sola e un po’ zitella e ora è una moglie francamente appagata. Era il presidente della Camera, terza carica dello Stato repubblicano. Ora è una delle tante facce della tv» (Stefania Rossini).
• «Un anno dopo la sua elezione a presidente della Camera, metà degli stilisti italiani usarono la croce della Vandea che lei portava al collo come leitmotiv delle loro collezioni» (Patrizia Carrano).
• Per il look che aveva da presidente della Camera, s’era ispirata alla Regina madre. Preferiva i colori sgargianti per via della statura: «Sono piccola e nella folla mi si deve vedere».
• «Mai avuto una vocazione per il mestiere della politica. Ho vissuto da pasionaria gli anni in cui ci sentivamo tutti potenziali Robespierre, salvatori della patria. Era un’ebbrezza collettiva, ma poi è giusto che la politica torni alla normalità. E se tu sei una più da barricate che da uffici, è naturale passare la mano. Dopo di che, quando la Lega voleva la secessione io ero contraria, per questo motivo sono stata espulsa» (a Giancarlo Dotto).
• Indro Montanelli di lei disse: «Pivetti, tra gli uomini nuovi, è il più nuovo e il più uomo».
• «Sono sicuro che la Pivetti saprebbe fare bene mille altri mestieri, persino il presidente della Camera, ma la tv non è il suo pane. Tecnicamente intendo. Non ha i ritmi, non ha la presenza, non ha shining» (Aldo Grasso).
• Faceva parte della scuderia di Lele Mora: «Non è Biancaneve, ma l’ho scelto proprio per questo. Prima sono sempre stata seguita da avvocati, tutti gran signori. Però portavo a casa un contratto che valeva la metà».
• All’inizio del 2007, quand’era conduttrice di Tempi moderni, fece scalpore un servizio fotografico sul settimanale Gente che la ritraeva nei panni di Catwoman: vestita di pelle nera con tanto di frusta. Protestarono i giornalisti di Videonews e i comitati di redazione di Mediaset. Lei dovette scusarsi: «Eviterò, state tranquilli, di forzare i confini di look che speravo francamente fossero un po’ meno rigidi». «Era uno scatto per il calendario di Radio Monte Carlo. C’era anche Emilio Fede travestito da cattivone di 007» (a Vittorio Zincone).
• Esiste una sua foto completamente nuda, scattata probabilmente in un campo naturista spagnolo, ai tempi in cui era presidente della Camera. Un misterioso mediatore la offrì a Novella 2000, Rcs bloccò l’operazione.
• Ha una onlus, la Learn to be free, che aiuta chi ne ha bisogno a trovare lavoro.
• Ha costituito una società, la Only Italia, con la quale ha firmato una partnership con la società cinese Balletown (controllata da China Infrascture Group) «per realizzare venti department store del made in Italy (che si chiameranno appunto Only Italia) in altrettanti centri commerciali che entro il 2017 saranno inaugurati in Cina. Il primo sarà aperto in ottobre (2014) nella provincia di Guangdong (Cina sud-orientale) e Irene Pivetti avrà il suo spazio tricolore in cui porterà gastronomia, moda, cosmetici, design e gioielli» (Giorgio Ponziano) [Iog 5/4/2014].
• «Spiega con grande semplicità che la sua vita è cambiata grazie al marito Alberto Brambilla, dieci anni meno di lei: marito, consigliere e manager. È lui che l’ha spinta a fare televisione» (Silvia Fumarola): «L’ho incrociato che raccoglievo firme per un candidato sindaco di Milano. Era un ragazzo generoso, dalla faccia pulita, lo sguardo intelligente. Ad agosto partimmo per la vacanza con amici, dopo tre giorni mi ha chiesto di sposarmi. Un colpo di fulmine a scoppio ritardato». Si separarono nel 2010.
• Il primo matrimonio con Paolo Taranta fu annullato dalla Sacra Rota perché lei non voleva figli (con l’ex marito Brambilla ne ha fatti due, Ludovica e Federico).
• È sorella di Veronica: «Da bambina con mia sorella Veronica doppiavamo per gioco il telefilm La casa nella prateria».
• Vive in affitto e gira in autobus.
• Il suo libro preferito è La Divina Commedia: «L’ho letta e riletta».