31 maggio 2012
Tags : Pasquale Pistorio
Biografia di Pasquale Pistorio
• Agira (Enna) 6 gennaio 1936. Manager. Ex numero uno della St Microelectronics (1987-2005, poi presidente onorario). Ex presidente di Telecom Italia (aprile-novembre 2007). Ex vicepresidente di Confindustria (2005-2008).
• La sua storia professionale «è scandita dalla trasformazione di StMicroelectronics da sonnolenta azienda statale a punta avanzata dell’hi-tech internazionale, quarto produttore mondiale di semiconduttori. Un’avventura che ha sancito il suo ritorno in Italia dopo una lunga esperienza americana. Laureato al Politecnico di Torino nel 1963, ha infatti cominciato subito a lavorare per Motorola, dove è salito gradino dopo gradino fino a diventare direttore generale della international semiconductor division nel quartier generale del gruppo, a Phoenix in Arizona. Il rientro nella Penisola è datato 1980, quando viene scelto come presidente e amministratore delegato di Sgs Group. Ed è lui a pilotare, sette anni dopo, la fusione con la francese Thomson Semiconductors. Il risultato è un gruppo franco-italiano (Sgs Thomson, che sarebbe diventato StMicroelectronics solo nel 1998) da ricostruire quasi da zero, togliendo gli strati di ruggine e inefficienze di stampo statale per lanciarlo sul mercato globale in uno dei settori più competitivi, quello dei chip per informatica e telecomunicazioni. Una missione impossibile. Ma che Pistorio riesce a mandare in porto. Senza per questo dimenticare le sue origini siciliane. Anzi. Proprio gli stabilimenti di Catania della “vecchia” Sg, capaci di perdere in un anno il 110% dell’intero fatturato, diventano il fulcro della “Etna valley”, un polo di centri di ricerca e produzione che fanno da volano all’economia dell’intera regione. Alla St dà l’addio nel 2005. Sogna di andare in pensione e, finalmente, riposarsi. Niente da fare. Luca di Montezemolo lo chiama alla vicepresidenza di Confindustria per occuparsi di innovazione e ricerca» (Giancarlo Radice).
• «Ha trasformato la Sgs, comatosa azienda delle partecipazioni statali che a Catania produceva ogni anno perdite pari al 120 per cento del suo fatturato (“un record”, dice sorridendo) in una delle più grandi e competitive aziende mondiali nel campo dell’alta tecnologia dei semiconduttori, la StMicroelectronics, che adesso fattura 10 miliardi di dollari, produce utili, e impiega solo negli stabilimenti nella zona industriale di Catania circa 4.700 dipendenti, di cui il 93 per cento dotato di laurea o diploma» (Turi Caggegi) [Rep 30/10/2011].
• «Posso dire di avere fatto rinascere l’industria europea dei semiconduttori, allora in grave declino. È stata la parte più difficile e più bella della mia carriera. La situazione era drammatica, oltre la metà degli addetti, in mancanza d’altro, faceva cose che non erano pertinenti con l’attività dell’azienda. Addirittura ci proposero di fabbricare padelle. E a ogni fine anno lo Stato doveva mettere mano al portafogli e ripianare le perdite con soldi pubblici. Chiamai a Catania – ci tengo a ricordarlo – l’ingegner Salvo Castorina, originario di Riposto ma che lavorava all’estero – e anche lui venne qui a metà stipendio. Tagliammo drasticamente i costi inutili, riducemmo il personale (in gran parte ricollocato altrove) e ripartimmo puntando sulla ricerca, con investimenti pari al 22 per cento del fatturato. E naturalmente assumemmo tantissimi laureati anche grazie alla collaborazione con l’Università di Catania. Una collaborazione che ha fatto scuola nel mondo. (…) Già nel 1983 eravamo in utile, primi in Europa in questo settore. Questo aprì la strada alla fusione, nel 1987, con l’azienda statale francese Thomson, che andava malissimo anch’essa, e che portammo in utile già nell’89. E dopo pochi anni la nostra azienda era prima in Europa, fino alla quotazione in borsa del 1994» [Caggegi, cit.].
• «In Telecom era approdato fin dal 2004 eletto come consigliere indipendente nella lista di minoranza, quella presentata dagli investitori istituzionali. Ma il ruolo di semplice amministratore, a quanto pare, gli andava stretto. E gli incarichi in Confindustria, di cui era vicepresidente, non bastavano certo a soddisfare le sue rinnovate ambizioni. Marco Tronchetti Provera, alla ricerca di un nome nuovo dopo l’epilogo burrascoso del ménage con Rossi, lo ha scelto anche per questo» (Vittorio Malagutti).
• Crede nell’ecologia, nelle fonti pulite e nel risparmio energetico: «Green is the new black».
• Nell’aprile del 2005 ha creato la Fondazione Pistorio, un’organizzazione no-profit con sede a Ginevra, in Svizzera.
• Gli piace la buona tavola e adora la sua famiglia e i suoi nipotini.
• È sposato con la pittrice Elisabetta Zanatta. Tre figli.