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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Franco Piperno

• Catanzaro 5 gennaio 1943. Fisico. Professore di Struttura della materia. È stato docente di Astronomia visiva all’Università della Calabria, assessore alla Comunicazione presso il Comune di Cosenza. Dopo aver partecipato al Sessantotto, fu un leader dell’estrema sinistra: fondatore con Toni Negri di Potere operaio, dirigente dell’Autonomia operaia e animatore della rivista Metropoli, nel 1979 fu accusato di complicità con la lotta armata nell’ambito dell’inchiesta “7 aprile”. Arrestato a Parigi nel 1979, scarcerato nell’80, nell’88 tornò. «I terroristi? Io penso che sono moralmente delle ottime persone, anche se hanno ucciso» (in tv a Controcorrente nel 2008).
• Alla fine del 2006 la famiglia Mattei indirizzò anche a lui, in quanto ex leader di Potere operaio, la richiesta di risarcimento di sette milioni e 850 mila euro per il rogo che nel 73 uccise i due figli del segretario della sezione Msi di Primavalle.
• Ha scritto Lo spettacolo cosmico. Scrivere il cielo: lezioni di astronomia (DeriveApprodi, 2007). «Aria torva, ma gentile. Schiva ma accattivante. Aria di chi se ne frega, ma chissà. Ai tempi della rivoluzione lui piaceva più della rivoluzione» (Lina Sotis).
• «Molte scelte della mia vita sono state punteggiate da figure femminili: ho sempre avvertito il fascino e l’influenza della loro personalità. A cominciare dal primo volto di donna che ricordo: mia madre, Maria Nicola. Una donna molto forte, dominante in casa. Come tante altre donne del Sud. E ho avuto guai con le femministe su questo tema: io sostengo che il femminismo non ha mai sfondato al Sud perché nel Sud, sia pure all’interno delle mura domestiche, c’è sempre stata una dittatura femminile. Il vero potere nelle case del Sud è esercitato dalle donne».
• Fu sposato con Fiora Ardizzone, un passato in carcere, poi docente alla Sapienza. Una figlia, Svava: «La mamma di Svava, Françoise Legris e il suo compagno, un architetto islandese, erano diventati miei grandi amici, durante il mio soggiorno nel Quebec. Poi è successo che con Françoise abbiamo avuto una relazione di sei mesi, il suo compagno se n’era andato in Islanda. Svava è nata da questa storia con Françoise. Ma io non l’ho vista nascere. Avevo i processi, gli infiniti problemi con la giustizia, la vita mi portava altrove. Mentre Françoise giustamente voleva portare a compimento la gravidanza. E riprese il suo legame con l’architetto. Svava è cresciuta con loro, come figlia di tutti e due» (a Cesare Lanza).