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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Marco Pinotti

• Osio Sotto (Bergamo) 25 febbraio 1976. Ciclista. Ha vinto la crono finale del Giro d’Italia 2008, quattro giorni in maglia rosa al Giro 2007. Ingegnere (tesi di laurea sull’incidenza degli sponsor), scrive articoli di colore per l’Eco di Bergamo.
• «Il suo palmarès è da brivido: in carriera ha vinto 6 volte il Campionato Italiano a cronometro (2005, 2007, 2008, 2009, 2010 e 2013), due tappe al Giro d’Italia, ha vestito per cinque giorni la maglia rosa, mentre il suo miglior piazzamento al Giro, è stato un nono posto. A Mendrisio ha sfiorato il podio nel Mondiale a cronometro (4°) e s’è classificato 5° ai Giochi Olimpici di Londra sempre a cronometro» [Cds 4/10/2013].
• «Anima e garretti» (Marco Pastonesi).
• «Ci ho pensato parecchio negli ultimi mesi e sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento di scendere dalla bici. Ci ho ragionato e mi sono detto: potrei continuare un altro anno, forse due, ma poi? Che cosa avrei fatto, una volta, appesa la bici al chiodo? (…) L’infortunio e il timore di farsi male di nuovo hanno inciso per il 30%, la possibilità di un nuovo lavoro e di garantirmi un futuro il 60% e infine, la carta d’identità il 10%. Perché anche l’età conta, mica si è eterni» (dopo aver annunciato l’addio al ciclismo pedalato sul suo blog velonation.it ) [Cds cit.].
• Ora allenatore per la Bmc Racing Team: «Mi occupeo di un team di ragazzi e dei materiali, è un modo per mettere a servizio degli altri la mia esperienza. Sono passato dalla pratica alla grammatica».
• «Marco Pinotti è in sella e corre ancora, ma in questo momento, mentre veste la maglia rosa del bravo papà, i suoi traguardi sono altri. In bici accompagna e va a riprendere a scuola il piccolo Davide e l’arrivo da raggiungere, più in fretta possibile è la merenda delle quattro. Ritratto di un campione che, fino ad un anno fa, si allenava otto ore al giorno, girava il mondo dieci mesi su dodici e che adesso segue la legge del “tre”, (“esco in bici per tre ore al massimo, ogni tre giorni”), scruta il cielo la mattina (“e non seguo più le previsioni del tempo ogni tre ore”) e si è concesso il lusso di ingrassare di tre kg rispetto al peso forma (“diciamo che è normale, tutti mettono su qualche chiletto in inverno”). Salvo poi buttarlo giù a suon di pedalate. Le sue sono diventate più tranquille, senza l’ossessione del tempo, di un cardiofrequenzimetro che segue i tracciati di un cuore bradicardico, di una classifica da tenere a bada. Resterà per sempre un professionista senza macchia e senza peccato, un cavaliere bianco delle due ruote» (Donatella Tiraboschi) [Cds 8/5/2014].