31 maggio 2012
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Biografia di Nicola Piepoli
• Torino 7 settembre 1935. Sondaggista. Tra i padri dei sondaggi in Italia, pioniere degli exit poll. Presidente dell’Istituto Piepoli, da lui fondato nel 2003. Laurea in Legge nel 1958, dal 1961 al 1965 fu direttore di ricerca presso la Montecatini, nel 1965 fondò l’Istituto di ricerche di mercato Cirm, di cui fu prima direttore poi presidente fino al 2002. Nel 1970, in collaborazione con un gruppo di docenti dell’Università Bocconi di Milano, fondò l’Ipsoa (Istituto post universitario per lo studio dell’organizzazione aziendale).
• Responsabile della società Consortium alla quale Rai e Sky affidarono il compito degli exit poll per le elezioni politiche del 2008 (la Ipsos invece, per conto di Mediaset, preparò solo proiezioni), si dovette difendere dalla bufera che investì quei dati, poco precisi e spesso fuorvianti. «Uno spreco di soldi, non ha alcun senso commentare dei dati racchiusi in forchette di 8-9 punti percentuali», disse il presidente della Commissione di vigilanza della Rai, Mario Landolfi. «Non è vero – rispose lui – lo strumento ha dato quello che doveva dare: e cioè la tendenza del voto. Abolirlo non avrebbe senso: è più che sufficiente adattarlo alla realtà italiana e magari dalle prossime elezioni esprimere la tendenza con dei simboli piuttosto che con i numeri».
• Alle politiche del 2013 sottostimò il risultato elettorale del Movimento 5 Stelle. Si difese in questo modo: «C’era il sentore dell’espansione di Grillo ed era di dimensioni molto più ampie di quelle che abbiamo comunicato… Ma c’è un problema di storicità di lettura, sinora c’era stato un solo boom precedente a Grillo, Berlusconi che nel 2006 in sei mesi era passato da zero a 21 per cento, ci sembrava un po’ troppo» [S24 26/2/2103].
• «Il signor Istituto Piepoli, esegeta di precipitazioni elettorali e cicloni democratici, se la cava sempre con un assioma: il sondaggista fotografa, non prevede. Spesso la polaroid di Nicola Piepoli – abituato a compulsare un campione di luddisti che usano il telefono fisso e non il cellulare – scatta immagini sfocate. Però il raffinato Piepoli, che non di rado va in visita a Parigi per approfondire le ricerche ultrasoniche, è un uomo che va perdonato: con l’espressione bonaria e il viso rubicondo non può attirare antipatie. Nemmeno se svirgola di dieci punti percentuali, devia le trasmissioni Rai, proprio il giorno di spogli e ansie. Questi benedetti instant poll non sono attendibili, mica è colpa sua. Piepoli ci inciampa sempre, poi si corregge, chiede scusa e va dritto per la sua strada non asfaltata. Quella costellata di sondaggisti che ci raccontano la politica come i bigliettini cinesi nei biscotti: non avere paura del buio se hai una lampada sul comodino» (Carlo Tecce) [Fat 5/3/2013].