31 maggio 2012
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Biografia di Pina Picierno
• Santa Maria Capua Vetere (Caserta) 10 maggio 1981. Politico. Europarlamentare dal 1 luglio 2014 (capolista nella circoscrizione Sud). Nel 2008 eletta alla Camera col Pd (capolista nella circoscrizione Campania 2), confermata nel febbraio 201, ha lasciato il seggio il Parlamento una volta eletta in Europa. Responsabile Sud e legalità del Pd. Già ministro delle Politiche giovanili nel governo ombra di Walter Veltroni.
• Zio sindaco dc, «politicamente, è figlia di Ciriaco De Mita. Sin da quando, studentessa di Scienze della Comunicazione a Salerno, con notevole chiaroveggenza scelse di scrivere la tesi di laurea sul linguaggio politico dell’ex leader democristiano» (la Repubblica).
• In contemporanea alla sua candidatura, De Mita lasciò il Pd (che non l’aveva messo in lista per raggiunti limiti d’età) per l’Udc: «De Mita? È stato importante nella storia degli anni Ottanta, ma non si va via da un partito perché il leader decide di investire sui giovani».
• Si è poi scoperta renziana, tra le più agguerrite nei talk-show: «Sempre stata renziana Pina Picierno, fin da quando si laureò con una tesi sul pensiero politico di Ciriaco De Mita, poi passò a Franceschini e poi a Bersani, ma solo per finta, infatti twittava nel suo italiano malcerto: “Qualcuno dica a Renzi che l’Onu ha appena stabilito che deve studiare”, “Bella supercazzola di Matteo Renzi sui diritti”, “La soluzione per Matteo Renzi è più discoteche in Iran”, “Lo slogan Adesso di Matteo Renzi? Lo ha lanciato Franceschini nel 2009, mazza che svolta!”, “M’avanzano un sacco di cappellini della campagna di Renzi, che faccio li spedisco a lui o libero il mio garage?”, “Il pluripensionato Vespa andrebbe rottamato prima di tutti. Peccato che Renzi non la pensi così”, “‘Se perdiamo le primarie il partito non tocchi i rottamatori’, dice Renzi. Ma per chi ci ha preso, per Renziani?!”. Camuffamento perfetto, prima del coming out» (Marco Travaglio) [Fat 28/5/2014].
• «Non perde occasione per avere un po’ di visibilità, spesso a costo del ridicolo. Come la storia dello scontrino da 80 euro. Il 23 aprile, nel corso di un’intervista al canale tv di Fanpage.it, a proposito del bonus Irpef da 80 euro per lavoratori dipendenti e assimilati in busta paga a fine maggio, aveva detto: “Chi dice che è troppo poco non conosce evidentemente le condizioni reali della vita delle persone, perché 80 euro al mese significa poter andare a mangiare due volte fuori, significa poter fare la spesa per due settimane”. Con la storia della spesa per due settimane è andata a Ballarò, è stata intervistata da tutti i giornali, si è fatta conoscere. E pazienza se è stata sbeffeggiata in lungo e in largo. Lei conosce come si fa politica dalle sue parti» (Aldo Grasso) [Cds 4/5/2014].
• «Il 26 giugno 2012, invitata a Un giorno da pecora, viene interpellata dai conduttori su un possibile accordo tra Pd e Udc. La Picierno risponde con una gaffe, sostenendo che l’alleanza si potrà fare solo quando Casini “porrà termine alla politica del dolce forno”. In realtà la deputata del Pd intendeva alludere alla politica dei “due forni”. Il “dolce forno” era un fornetto elettrico per bambini degli anni ’70 ampiamente pubblicizzato su Topolino. Il 15 maggio 2013 la Picierno ne combina un’altra. Su Twitter afferma che il gassificatore di Capua non “s’adda fare!”, invece di scrivere “non s’ha da fare!”, come aveva scritto Alessandro Manzoni su "I Promessi sposi» (Lanfranco Palazzolo) [Tmp 3/5/2014]
• «Lunghi capelli ma amante del kick-boxing» (Maria Grazia Bruzzone).
• «Ride, smorfieggia, punzecchia: davanti a una telecamera, si agita come uno scugnizzo che, in strada, ruba la scena all’inviato del telegiornale. Non argomenta come la Bonafè, né documenta come la Serracchiani, piuttosto gioca di interdizione» (Marco Demarco) [Cds 29/5/2014].
• Passioni dichiarate per i berretti colorati, i gatti, i cioccolatini, le poesie di Pablo Neruda e il Pinocchio di Collodi: «Mi ricarica quando sono depressa».