31 maggio 2012
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Biografia di Francesco Piccolo
• Caserta 12 marzo 1964. Scrittore. Sceneggiatore. Vincitore del Premio Strega 2014 con Il desiderio di essere come tutti (Einaudi). Collabora con il Corriere della Sera.
• Tra i suoi libri: Storie di primogeniti e figli unici; E se c’ero, dormivo; Allegro occidentale, tutti editi da Feltrinelli; L’Italia spensierata (Laterza); La separazione del maschio e Momenti di trascurabile felicità, editi da Einaudi.
• Sceneggiatore di film di Virzì, De Maria, Placido, Soldini, Moretti ecc. Ha collaborato alla sceneggiatura dell’Aldo Moro televisivo (Aldo Moro. Il presidente).
• È coautore di alcuni programmi di Fabio Fazio: Che tempo che fa e Vieni via con me (Raitre), Quello che (non) ho (La7); ha collaborato ai testi del Festival di Sanremo 2013 e 2014.
• Cura il laboratorio di sceneggiatura al Dams dell’Università di Roma tre.
• Primogenito di una agiata coppia borghese con simpatie di destra. Ha due fratelli più piccoli. Maturità scientifica, laurea in Lettere con una tesi su Le teorie comiche nel teatro del Settecento. Trasferitosi a Roma, partecipa alla fondazione della casa editrice Minimum Fax, scrive per il manifesto e Diario.
• «Sono un tifoso di Veltroni, però mi spaventa la cultura quando diventa bulimica, invasiva. L’ingorgo della Notte bianca assomiglia all’ingorgo di Mirabilandia: l’Italia pensosa assomiglia all’Italia spensierata».
• «Lo so, Renzi non piace a chi coltiva i vecchi valori. La sinistra ha paura di vincere e, quando vede qualcuno che può farcela, gli si scaglia contro in tutti i modi. Nelle primarie con Bersani, Renzi ha invece messo in moto idee molto modernizzanti. Non vorrei che ancora una volta la modernità venisse confusa con la faciloneria e la mancanza degli alti principi».
• «Lo sceneggiatore del film più brutto di Nanni Moretti (Il caimano) e del film meno bello di Paolo Virzì (My name is Tanino)» (Camillo Langone).
• Elogio di Aldo Grasso per il racconto “In carne e ossa” (in L’Italia spensierata) in cui Piccolo racconta Domenica In stando mescolato al pubblico che segue la trasmissione in studio.
• «Il giorno del funerale di Berlinguer mi trovavo davanti alla tv, chiuso nella camera da letto dei miei genitori, piangendo senza freni con la paura di essere scoperto da mio padre, convinto uomo di destra che ha sempre votato Movimento sociale e poi Alleanza nazionale e che doveva sopportare di avere un figlio comunista. Ma io, alzando il pugno chiuso mentre la bara sfilava tra la folla, mi sentivo disperatamente parte di tutti» (Stefania Rossini) [Esp 29/11/2013].
• Sposata con Gabriella D’Angelo.