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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Anna Piaggi

• Milano 22 marzo 1931 - Milano 7 agosto 2012. Giornalista. Esordì alla Mondadori come segretaria di redazione per Grazia, lavorò come traduttrice, negli anni Cinquanta passò ad Annabella, dal 1961 al 1968 fu ad Arianna, negli anni Settanta editor at large presso le edizioni Condé Nast, per le quali tra 1’81 e l’84 progettò e diresse Vanity. Ha lavorato come opinionista di moda presso varie testate giornalistiche, tra le quali L’Espresso e Panorama, a Vogue le fu affidata la rubrica “Point of View”, ribattezzata in suo onore “Piaggi’s Box”, dall’88 creative consultant di Vogue Italia, su cui ha curata la rubrica “Doppie Pagine” (“D. P.”).
• Nel 2006 il Victoria and Albert Museum le dedicò una mostra. La cugina Natalia Aspesi (figlie di due sorelle «presto vedove, che sognavano per lei un posto da telefonista e per me di maestra»): «Venerata all’estero, ovviamente tra i cultori della moda, pure in Italia ha un’eccentrica moltitudine di appassionati. Ogni suo apparire è un evento, una festa, una ragione di privilegio; ci si aspetta sempre, infatti, una sorprendente, nuova messa in scena, quella di una diva che interpretando un suo criptico copione di sovrapposizioni e sedimentazioni vestimentarie, regala scene madri, puzzle rompicapo, melodrammi di massima emozione».
• Sulla sua scrittura: «Esempio irraggiungibile, nello stile, di cultura memoria ed enciclopedismo: ma soprattutto di ermetismo. Poiché i suoi lavori sono rompicapo, thriller, gialli alla Ruth Rendell» (Quirino Conti).
• «Era una signora borghese per bene, parlava con garbo, con competenza del suo lavoro; gesti, voce, tratto erano quelli educati della classe media di Milano, restia ad alzare la voce, a esibirsi. Il paradosso straordinario della grande giornalista di moda Anna Piaggi era la scissione tra arte e vita, tra ciò che creava, e ciò che era. Perché quella stessa signora che misurava le parole e viveva in una casa gaddiana signorile e vecchiotta, quella stessa signora vestiva però in maniera inconcepibilmente vistosa, surreale, “impossibile”, e ogni volta che usciva di casa, la gente restava imbambolata a guardarla. Anna Piaggi usava se stessa per le sue invenzioni estetiche, per le sue esplorazioni vestimentali, e nulla era più sconcertante del contrasto tra l’opera e l’autore, riassunti nella stessa persona» [Maria Giulia Minetti, Sta 8/8/2012].
• È stata sposata con il fotografo Alfa Castaldi (1926-1995).