31 maggio 2012
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Biografia di Carlo Pesenti
• Milano 30 marzo 1963. Industriale. Amministratore delegato e direttore generale di Italmobiliare. Consigliere delegato di Italcementi spa (gruppo con una capacità produttiva annua di oltre 60 milioni di tonnellate di cemento attraverso 46 impianti dove lavorano 18.500 persone). Dal maggio 2014 vicepresidente per il Centro studi di Confindustria.
• Figlio di Giampiero (vedi). «Si muove per Milano in bicicletta, ma vestito con completi gessati fatti su misura. Parla sottovoce, ma sa come farsi ascoltare quando ce n’è bisogno. Ingegnere come il padre, porta il nome del nonno (…) Nel 1992, quando per 1.500 miliardi di vecchie lire Giampiero Pesenti rilevò il 36% di Ciments Français, compiendo la maggior acquisizione all’estero mai fatta fino ad allora da un gruppo italiano. A distanza di 22 anni, dopo aver rastrellato pian piano sul mercato quote significative fino ad arrivare all’87% del capitale e a 91% dei diritti di voto, il gruppo francese verrà ritirato dalla Borsa di Parigi. Carlo, in realtà, aveva provato ad accorciare la catena già nel 2009, allora invece che un’Opa da 450 milioni, la famiglia Pesenti aveva proposto al mercato un concambio in titoli Italcementi, operazione che fu accolta con freddezza e che venne bocciata da alcuni obbligazionisti del gruppo francese. E così allora Carlo, pur restando convinto della bontà del progetto, preferì desistere mentre ora ha riproposto al mercato un nuovo piano a condizioni decisamente interessanti per tutte le classi di stakeholders del gruppo. (…) Del resto quando nel 2004 fu nominato consigliere delegato di Italcementi, a chi gli chiedeva che effetto facesse ricevere il testimone del padre, Carlo rispose: “Questo è un tandem dove siamo in due a pedalare”. E se dal padre Giampiero Carlo ha preso molto, i lineamenti e un certo gusto per la creatività invece li ha ereditati dalla madre, figlia del Nobel per la Chimica Giulio Natta. L’architettura è una delle sue passioni, è stato lui a promuovere il nuovo centro di ricerca disegnato dall’archistar Richard Meier e ancora lui a lanciare due anni fa l’Arc-Vision Prize, il primo premio del settore riservato alle donne. L’altra sua grande passione è lo sport, un interesse che condivide con la moglie Federica e con i sei figli, di cui cinque sono maschi mentre la più piccola è femmina. Il primogenito Giampiero come il nonno, sta finendo l’università. Le vacanze le passa nella casa sulle alpi svizzere a Celerina, o in quella sul mare della Sardegna. Nel suo tempo libero ama stare in famiglia, è una padre molto presente, anche se per lavoro viaggia tantissimo dato che Italcementi ha stabilimenti produttivi dislocati in ben 22 Paesi, e ha appena iniziato a esplorare nuove aree come il Ghana, il Mozambico e gli Emirati Arabi. Carlo è inoltre molto religioso, chi lo conosce lo descrive come una persona seria e impegnata tanto da definirlo addirittura calvinista. È uno di quegli imprenditori che non ama la mondanità, e nel tempo è uscito anche da alcuni importanti consigli di amministrazione come quello di Unicredit, e di recente anche dal cda Rcs Mediagroup. Con una lettera di dimissioni dai toni garbati, dopo non aver condiviso il processo decisionale di alcune scelte di via Solferino, ha rassegnato le dimissioni del gruppo che edita il Corriere della Sera per “impegni professionali”. Nessuna intervista roboante, nessuna dichiarazione pubblica, solo uno stringato comunicato. L’ingegnere resta invece tra i membri nel consiglio di Mediobanca, e chi lo conosce sostiene che è uno degli amministratori che interviene spesso a chiedere delucidazioni ai manager di piazzetta Cuccia. Ma il ruolo rivestito dalla famiglia Pesenti in Mediobanca è quello di un socio responsabile, che con la gestione di Alberto Nagel e Renato Pagliaro ha condiviso il processo di rinnovamento che parte dalla vendita di alcune quote storiche e da una riforma di una governance che è iniziata con un forte alleggerimento del sindacato di blocco. E Carlo Pesenti è tra coloro che sono favorevoli a un accordo snello di consultazione, e all’abolizione del patto, anche se lo scioglimento del sindacato di Rcs finora non ha portato benefici alla società. Anche se la sua famiglia è tra quelle che hanno fatto la storia del capitalismo nostrano, quella dei salotti è una notorietà che l’imprenditore ha sempre schivato, tant’è che continua a frequentare gli amici di Bergamo. Non a caso quando nel 2003 è entrato nella giunta di Confindustria, lo ha fatto per farsi promotore di una riforma che guardava alla sostanza più che alla forma. Il mondo politico che orbita intorno all’associazione di viale dell’Astronomia non gli appartiene, e a chi in Confindustria cercava di spingerlo oltre Carlo ha risposto secco: “Non scambiate la cortesia per debolezza, sarebbe un grosso errore”» (Sara Bennewitz) [A&F 10/3/2014].
• Negli ultimi anni: sbarco in Cina con l’acquisto della Fuping Cement; un accordo con Mercury, uno dei principali gruppi industriali in Kazakistan, e Sembol Group per sviluppare due nuove cementerie; partnership con Duferco (secondo gruppo italiano dell’acciaio), Premuda (società genovese di navigazione quotata in Borsa), Romeo (armatori napoletani) per creare nel giro di quattro anni uno dei maggiori gruppi italiani nel settore delle navi “handysize”, tra le 15 mila e le 35 mila tonnellate di portata netta, «per fare shipping, ossia trasportare i prodotti propri – a partire da cemento e acciaio – ma anche per l’attività di noleggio ad altri operatori» (Francesco Manacorda); firma di un “memorandum” con il governo egiziano per la realizzazione di un parco eolico sulle coste del Mar Rosso; acquisizioni in Usa e in Kuwait: Crider Shockey e Kuwait German Ready Mix.
• Nel 2008 indagato dalla procura di Caltanissetta nell’ambito di una vicenda che ha portato all’arresto di alcuni dirigenti nazionali di Italcementi (vedi Mario Colombini) e al sequestro di opere pubbliche realizzate in Sicilia con cemento che, secondo l’accusa, non era a norma. Ipotesi di accusa del procuratore Sergio Lari e dei pm Di Natale e Marino: concorso in riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, aggravati dall’aver avvantaggiato la mafia. Contestati anche i reati di frode e inadempimento di contratti di pubbliche forniture e truffa. L’avvocato Franco Coppi (intervistato nel giugno 2008 dal Corriere della Sera): «Ormai per qualsiasi inchiesta che tocchi temi economico-finanziari, in Sicilia, si pensa all’aggravante di aver favorito la mafia. L’ingegnere è sorpreso e preoccupato non per quello che ipotizza la magistratura, perché siamo certi di poter dimostrare la sua assoluta correttezza di comportamento. Piuttosto teme che questa vicenda possa gettare ombre sulla Italcementi».
• Nel 2008 il fondo britannico Hermes (proprietario del 3,2% della holding) ha fortemente criticato la gestione di Italmobiliare e Italcementi, in particolare il legame tra controllante e controllata, e lo stesso Carlo Pesenti, accusato fra l’altro di ricoprire troppe cariche esterne al gruppo.
• Attraverso la Fondazione Italcementi ha promosso un progetto di costruzione di una scuola nello Sri-Lanka, gestita dai salesiani, per le comunità vittime dello tsunami.
• Sposato, sei figli.
• L’8 marzo, per la festa delle donne, manda gli auguri a tutte le sue dipendenti.