31 maggio 2012
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Biografia di Mario Pescante
• Avezzano (L’Aquila) 7 luglio 1938. Politico. Eletto alla Camera nel 2001, 2006, 2008 (Forza Italia, Pdl). Ex presidente del Coni (1993-1998). Sottosegretario ai Beni culturali con delega allo sport nel Berlusconi II e III (2001-2006). «Lo sport rappresenta uno dei pochi esempi di globalizzazione positiva».
• «Per quindici anni professore di Legislazione e normative sullo sport all’Università La Sapienza di Roma, dal 1973 e per venti anni è stato segretario generale del Coni per diventarne, poi, presidente fino al 1998 quando lo scandalo doping che aveva investito il calcio lo portò alle dimissioni. È, quella, l’esperienza più triste della sua carriera: lasciò l’incarico davanti all’accertata inefficienza del laboratorio antidoping dell’Acqua Acetosa, di cui in qualità di presidente del Coni era il responsabile. I lavori della commissione presieduta da Carlo Federico Grosso, quest’ultimo nominato dall’allora vice-premier, Walter Veltroni, non portarono a responsabilità dirette, ma il Cio chiuse, in pratica, il laboratorio per un anno ritirandogli l’accredito» (La Stampa).
• «L’unico dirigente sportivo italiano a conoscere ed applicare l’istituto delle dimissioni, e purtuttavia Araba Fenice capace di risorgere dalle proprie ceneri» (Claudio Colombo).
• Eletto nel 2009 vicepresidente vicario del Cio, il Comitato olimpico internazionale, si dimise nel 2012, in seguito alla decisione del governo italiano di rinunciare alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020.
• Nel 2014, in occasioni delle Olimpiadi di Sochi, in Russia, polemiche per le sue dichiarazioni sulla decisione americana di inserire nella delegazione ai Giochi invernali alcuni rappresentanti della comunità omosessuale: «È assurdo che un Paese così (gli Usa, ndr) invii in Russia quattro lesbiche per dimostrare che in Russia i diritti dei gay sono calpestati. Lo facciano in altre occasioni. I politici approfittano dell’Olimpiade. Basta con queste strumentalizzazioni: i Giochi non possono essere l’occasione e il palcoscenico per rivendicare diritti che lo sport sostiene quotidianamente. E meno male che 2.700 anni fa si fermavano anche le guerre per i Giochi. Ora assistiamo a atti di terrorismo politico. Su questo farò un intervento al Cio» (Cds 16/1/2014).
• Sposato con Susanna Moneti.