31 maggio 2012
Tags : Antonello Perricone
Biografia di Antonello Perricone
• Palermo 19 ottobre 1947. Manager. Presidente di Magnolia (dal 2012) e di Ntv (sempre dal 2012 al posto di Luca Cordero di Montezemolo). Dall’ottobre 2013, dopo le dimissioni di Giuseppe Sciarrone, in Ntv è anche amministratore delegato. Già amministratore delegato di Rcs quotidiani, società editrice del Corriere della Sera. Subentrato (12 settembre 2006) a Vittorio Colao, nel maggio 2012 lasciò il posto a Pietro Scott Jovane. Prima ancora (dal dicembre 2004) amministratore delegato dell’Itedi, società editrice del quotidiano La Stampa.
• Dall’81 all’83 fu direttore generale Publikompass (concessionaria di pubblicità del gruppo Fiat), e poi amministratore delegato di varie società: la Manzoni spa, concessionaria di pubblicità di Repubblica, Espresso ecc., dal 1991 al 1995; Publitalia (pubblicità Mediaset), dal 1995 al 2002; Sipra (concessionaria di pubblicità della Rai), dal 2002 al 2004; Maserati, prima dell’Itedi.
• Nel maggio 2006 Prodi lo voleva alla direzione generale della Rai (dove venne invece mandato Cappon).
• «Cugino in secondo grado di Francesco Rutelli (la madre di Perricone era cugina del padre di Rutelli), sposato con l’ex campionessa di nuoto Chicca Stabilini, considerata nella Roma dei primi anni Ottanta una delle ragazze più belle della città (la Caligaris a Roberto Perrone: “Io e Chicca Stabilini, che divideva la camera con me, scappavamo per andare a ballare” - ndr) proviene dall’enclave della borghesia ricca di Palermo: accesso per casta al circolo della Vela, vacanze a Cortina, perfino lo stadio di Palermo intitolato allo zio materno, Renzo Barbera. A 15 anni, all’ombra delle Dolomiti, Perricone incontra il ragazzo che avrà un ruolo determinante nella sua vita: Luca di Montezemolo. Il futuro presidente di Confindustria, Diego Della Valle, Corrado Passera e lo stesso Vittorio Colao entreranno e usciranno dalle porte girevoli della vita di Perricone, fino a ritrovarsi tutti insieme in Rcs. È Montezemolo, nell’81 amministratore delegato di Itedi, proprio lo stesso ruolo ricoperto da Perricone 23 anni dopo, a strappare l’amico palermitano al mondo dei revisori dei bilanci e a nominarlo direttore generale di Publikompass, la concessionaria di pubblicità del gruppo Fiat. Poi Montezemolo lo porta con sé in Cinzano. E dopo, insieme a lui e a Gianni Bulgari, fonda nell’87 la High Touch Enterprises: la società si occupa anche della comunicazione di aziende più o meno note. Tra queste ultime quelle di Della Valle. La coppia Luca-Antonello funziona bene. Tanto è vulcanico l’uno tanto è preciso e pignolo l’altro. Nel corso degli anni litigheranno per queste differenze e faranno la pace un’infinità di volte (“Ma io sono siciliano” ama dire Perricone “ho la testa più dura di lui”). Le strade lavorative dei due si separano per 12 anni, per poi riunirsi nel 2002. Con Montezemolo patron della Ferrari, Perricone diventa amministratore delegato della Maserati. Uno dei tormentoni preferiti da Perricone è dire che lui è un tipo da pane e salame non da aragosta e champagne: ma negli anni a Publitalia, più che pane e salame, mangia pane e cicoria, come direbbe suo cugino Rutelli. È Corrado Passera, all’epoca ai vertici della Mondadori con un assistente di nome Vittorio Colao, a chiamarlo come amministratore delegato della concessionaria di pubblicità Manzoni. Ma, a guerra conclusa, dopo la divisione del gruppo L’Espresso dalla Mondadori, Dell’Utri gli offre di lavorare a Publitalia, dove diventa amministratore delegato. Con la nomea di berlusconiano approda a capo della Sipra, sotto la presidenza Rai di Letizia Moratti, preceduto dal sospetto che avrebbe “publitalizzato” la concessionaria della Rai. Ironia della sorte, dopo aver rivitalizzato la società, sette anni più tardi sarà proprio il secondo governo Berlusconi, con il ministro Maurizio Gasparri in prima linea, a chiedere la sua testa, dopo che era passato indenne – grazie alle sue doti di camaleonte – al fuoco di sei governi» (Denise Pardo).
• Con l’acquisizione, nel febbraio 2007, di Recoletos (editore fra l’altro del quotidiano sportivo Marca) ha fatto di Rcs uno dei gruppi più importanti nel panorama editoriale spagnolo. «Ma l’operazione non ha retto alla prova dell’impairment, e ha lasciato a Rcs l’eredità di un debito miliardario da rimborsare» (Antonella Olivieri). Così, alla scadenza del cda di Rcs nel 2012, Perricone non fu riconfermato. Fece discutere la sua liquidazione: 3,4 milioni di euro. «Tuttavia è andato via alle condizioni contrattuali. Né bonus o altri premi. Una scelta non ricorrente fra i top manager che pretendono maxi-liquidazioni anche in situazioni aziendali avverse» (Nino Sunseri) [Lib 17/10/2012].
• Ha due figli.