31 maggio 2012
Tags : Antonio Percassi
Biografia di Antonio Percassi
• Clusone (Bergamo) 9 giugno 1953. Imprenditore. Figlio di un impresario edile della val Seriana, dai 17 ai 22 anni fu terzino titolare dell’Atalanta, nel 1990 se la comprò e ne divenne presidente per poi cederla nel 1994 e riacquistarla nel 2010. Dal 2013 è consigliere federale della Lega Calcio.
• «Se il calcio e l’immobiliare sono l’alfa e l’omega nella vita del Percassi, in mezzo ha inanellato quasi tutte le altre lettere dell’alfabeto. A cominciare dalla “B” di Benetton. Lui racconta che un sabato mattina del ’76 se ne va a spasso a Verona, vede un negozio Benetton pieno di gente, decide di andare a Treviso a trovare Luciano. Sei mesi dopo apre il primo negozio in franchising: seguono altri, a catena» (Roberto Di Caro).
• Adesso “re degli Outlet”, specializzato nel “fly & buy” (da Londra a l’Oriocenter di Orio al Serio, Bergamo), ultime tappe il Linate shopping center (22 mila metri quadri, 300 negozi, bar, ristoranti sulle rive di un lago di 20 mila metri quadri in un parco di 80 mila), il Sicilia Fashion Village ad Agira (Enna), lo sfruttamento del complesso immobiliare di Crespi d’Adda (parzialmente dato alle fiamme subito dopo l’acquisto da parte sua).
• Nel 2013, in una spartizione coi fratelli, è uscito dalla F.lli Percassi (attiva nell’edilizia), e si è preso il 100% di Smalg, cui fanno capo le attività commerciali). Con la Smalg (tramutata in Odissea srl dopo aver incorportato Investimenti Srl e Percassi Corporate Spa) «ha in curriculum il successo italiano di catene come Benetton e Zara», gestisce le catene «Ferrari, Swatch, Klein, Hilfinger, Nike, Guess». Nell’immobiliare era «considerato un “fuoriclasse”(…) Ha continuato a realizzare e cedere, gestire o progettare un parco commerciale dopo l’altro, principalmente in Lombardia dove ha un buon rapporto con le istituzioni. Da Benetton a Bernardo Caprotti, la libica Lafico, Luca Cordero di Montezemolo e Flavio Briatore nella sua rete di contatti e conoscenze» (Roberta Scagliarini) [Cds 7/12/2009].
• È anche il primo socio di Dmail .
• Attraverso Odissea srl è entrato in Alitalia con una partecipazione da 15 milioni nella ricapitalizzazione del 2013.
• Tra i suoi progetti: un nuovo stadio a Bergamo, anche se si èdefilato dal progetto del Parco dello Sport (con scambio di querele tra lui e il costruttore Paolo Cividini, poi ritirate) e ha ipotizzato la ristrutturazione dello stadio comunale; il rilancio del centro termale di San Pellegrino (il piano, inclusivo di casinò, è stato affidato nel tempo a diversi progettisti); lo sfruttamento dell’area intorno all’aeroporto di Orio al Serio; un centro commerciale a Settimo Torinese.
• La realizzazione dell’Idroscalo center da parte del suo gruppo è finita sotto le lente dei pm che indagano su Filippo Penati [Giuseppe Guastella, Cds 3/9/2011].
• Vicino a Roberto Formigoni, «anche se non può essere definito tout court ciellino» (Cesare Zapperi) [Cds 17/10/2012].
• Da patron dell’Atalanta lanciò un’anagrafe dei tifosi nerazzurri e regalò magliette della squadra a tutti i nuovi nati in 8 ospedali di Bergamo (Zapperi, cit.) [CdS 15/4/2011].
• Nel 2011 festeggiò il ritorno in serie A dell’Atalanta indossando una t-shirt con la frase che aveva pronunciato dopo aver acquistato il club appena retrocesso: “Dobbiamo andare in serie A, se no diente matt” (se no divento matto, in bergamasco) [Federico Pistone, Cds 8/5/2011].
• «Lascia lavorare tranquilli, non è legato al risultato immediato ma al metodo. Osserva con equilibrio e parla poco, solo con il diretto interessato, ma ha una carica impressionante. L’ideale per un tecnico» (il giudizio su di lui dell’allenatore Stefano Colantuono).
• «È vero, sono superstizioso, ma io sono innanzitutto molto religioso. Da calciatore all’epoca badavo ai calzettoni, a radere la barba o meno. Da presidente inevitabilmente l’animo del tifoso viene fuori anche nel quotidiano: pochi giorni fa ho comprato un abito nuovo e ho pensato: “Magari lo indosso alla prossima partita, chissà che...”».
• Tre figli: Stefano, Luca e Federica.
• Si prende cura di Maria Carla Morosini, sorella di Piermario e invalida.