31 maggio 2012
Tags : Paolo Pellegrin
Biografia di Paolo Pellegrin
• Roma 11 marzo 1964. Fotografo. Lavora per la Magnum. Ha vinto dieci volte il World Press Photo, l’Oscar delle foto che fanno notizia. «La fotografia mi interessa sempre meno Quello che mi interessa è ciò che la fotografia ti permette di fare. Di toccare un altro, di conoscerlo. Di mostrarlo».
• «Spaventose e bellissime sono le sue immagini del Kosovo, della Bosnia, dell’Algeria, del Ruanda di tanti altri posti dove “assisti al peggio, ma anche al meglio dell’Uomo: all’orrore della guerra e al tempo stesso a generosità e coraggio meravigliosi”. Le sue immagini sono spesso, spessissimo in bianco e nero perché, dice, “ritengo di muovermi nel solco di una tradizione umanistica che da 50/60 anni si esprime così. E poi perché senza colore si sottrae una parte di realtà e l’immagine acquista una carica simbolica più forte. Almeno così io riesco a fare le cose che ritengo migliori”. Un fotografo di frontiera che parla di “umanesimo” e di “simbolismo”, di missione del giornalista che “va sul posto, guarda e racconta”. Ma Pellegrin è anche un “esteta”, uno che negli Anni 80, “bamboccione” ventiquattrenne, ha tagliato il cordone ombelicale con i genitori architetti per cercare di esprimersi “in un ambiente artistico come loro mi hanno insegnato”. Per alcuni è fuori luogo o addirittura scorretto il suo sforzo di rendere “bello” il Male. Se lo scopo dichiarato è informare, dicono i critici, come può Pellegrin “sporcare” un’immagine lasciando l’otturatore aperto mezzo secondo, proporre dei “mossi” nei quali si intuisce appena ciò che si sta mostrando?» (Andrea Nicastro).
• «Per me fotografare non è un atto naturale. Quando mi avvicino alle persone, rischio sempre di varcare dei limiti, sociali, religiosi. Si entra sempre nella sfera privata, nell’ intimità, lo faccio con pudore» (a Mara Gergolet). (Corriere della Sera 19/10/2010).
• Vive a Londra.