Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Gianfranco Pasquino

• Trana (Torino) 9 aprile 1942. Politologo. Dal 1969 al 2012 docente di Scienza politica all’Università di Bologna. Ha insegnato nelle Università di Firenze, poi ad Harvard, Los Angeles, Washington. Dal 1980 all’84 direttore della rivista Il Mulino, tra il 2001 e il 2003 della Rivista italiana di scienza politica (di cui è anche fondatore). Dal 2005 socio dell’Accademia nazionale dei Lincei. Dal 2010 al 2013 presidente della Società italiana di scienza politica (Sisp). Dal luglio 2011 fa parte del Consiglio scientifico dell’Enciclopedia italiana. Editorialista del Sole 24 Ore, della Repubblica e dell’Unità, adesso collabora con l’Agenzia giornali locali e con Il Corriere di Bologna. È direttore della rivista 451, l’edizione italiana della The New York Review of Books.
• Eletto al Senato nel 1983, 1987, 1994 (indipendente Pci, Pds, Ds). Nel 2009 si candidò sindaco della città di Bologna, raccogliendo il 2 per cento.
• Nel 2001 scrisse un pamphlet, Critica alla sinistra italiana, in cui «menava botte da orbi» sul centrosinistra.
• «Allievo di Bobbio e Sartori, terremotò il Pci di Natta con il pamphlet Restituire lo scettro al principe, una perorazione della democrazia maggioritaria contro il proporzionalismo partitico. È stato in prima fila in difesa dell’Ulivo, delle primarie e, insomma, di tutto quello che a sinistra si muoveva oltre e sopra i partiti» (la Repubblica).
• Critico nei confronti del Partito democratico: «Cambiano i nomi, i partiti, ma la mentalità è sempre quella plebiscitaria e unanimistica, fondata su un assunto: il capo ha sempre ragione» (a Luca Telese). Nel febbraio 2008 firmò un appello in favore dei Radicali e di un loro apparentamento con il Pd.