31 maggio 2012
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Biografia di Alba Parietti
• Torino 2 luglio 1961. Conduttrice tv. Da ultimo ospite fissa ad Announo di Giulia Innocenzi. Conduttrice di Alballoscuro, talk show andato in onda in dieci puntate nel 2011 su La7d. Opinionista a Domenica In, Pomeriggio 5, l’Isola dei famosi ecc. Inviata a Sanremo nel 2010 e nel 2011. «Cattelan a Torino ha esposto il mio culo e Helmut Newton al museo di Berlino due foto con me, unica italiana. Ovviamente ne sono fiera».
• Fu lanciata nel 1990 dal programma di Tmc Galagoal, in cui parlava di calcio senza grande competenza ma mostrando le gambe seduta su un alto sgabello: «Ero la più bella del reame».
• Negli ultimi anni vista in tv soprattutto come ospite in trasmissioni altrui (Domenica In, Pomeriggio 5, Porta a Porta, Maurizio Costanzo Show ecc.): «Ogni volta leggo, mi informo e mi faccio un’opinione sulle cose. Non mi presento mai impreparata. Sono una tuttologa». In carriera alti e bassi: nel 1997 grande successo con Macao, clamoroso il flop nel 2006 con Wild West, sospeso dalla prima serata di Raidue dopo poche puntate.
• «L’unico vantaggio della crisi sarà nella sperimentazione. Nelle idee economiche, facili da realizzare. Gli ultimi due programmi che ho condotto davvero, un Grimilde a costo zero inventato con Benincasa e Colabona in gran divertimento e Albaalloscuro, erano tentativi che in quella direzione andavano».
• Tra i suoi film, Sapore di mare (Carlo Vanzina 1983), Abbronzatissimi (Bruno A. Gaburro 1991), e Il macellaio (Aurelio Grimaldi 1998), film erotico d’autore, zenit della sua carriera cinematografica.
• «Vengo da una famiglia particolare. Il ramo materno, tra l’altro, aveva un rapporto stretto con i Savoia. Lo zio di mia madre, Mario Giay Merlera, era commendatore del re e viveva addirittura a Palazzo, come braccio destro di Adalberto di Savoia, duca di Bergamo, che fu testimone di nozze dei miei genitori. Mio padre veniva da una famiglia del tutto diversa, d’origine contadina, colta e di sinistra. Mio nonno era un artigiano, socialista vecchio stampo, perseguitato dal fascismo per le sue idee. Papà, da piccolo, era l’unico ad andare a scuola senza la divisa di Balilla. Ho conosciuto il meglio, la parte più originale di tutti gli strati sociali. Papà considerava la cultura come la più grande forma di libertà. Per questo mi ha sempre spinto a crescere e a studiare. Per lui lo studio era tutto. Fu tra i fondatori di uno dei Convitti della Rinascita, al termine della Resistenza. Sono cresciuta con questo padre che ho idealizzato. E in un certo senso, è lui la mia vera anima» (da un’intervista di Luciano Regolo).
• «Per tutta l’infanzia ho temuto la pazzia che mi circondava e ho provato un senso di vergogna che oggi leggo meglio. Quando a 35 anni, dopo la morte di mio padre che credevo invulnerabile, ho varcato per la prima volta la porta di una psicanalista le ho detto subito che potevamo prepararci a qualunque consuntivo, ma alla fantasia che mi aveva trasmesso mia madre, una donna a cui devo tutto, una persona diversa dalle altre nel senso migliore del termine, non avrei rinunciato» [Pagani, Fat 9/11/2014].
• Decisa a entrare nel mondo dello spettacolo fin da bambina («ho esordito in una recita scolastica, nel ruolo del dottor Balanzone») patì «un mare di umiliazioni da certe sadiche funzionarie della Rai che mi trattavano come carne da macello, tanto che alla fine mi sono costruita una corazza abbastanza forte. Quando è arrivata la popolarità, a parte qualche momento di isteria da me peraltro riconosciuto, credo di essermela cavata proprio in virtù di quella gavetta» (a Patrizia Carrano).
• «Ho speso i miei soldi. Mi sono rifatta due volte le tette, le labbra a canotto e anche la villetta con la piscinetta. Nessuna di queste cose l’ho mai considerata un punto d’arrivo» (a Stefania Miretti). Come anche Valeria Marini e Lorena Bianchetti, usa dei microtoupet per rinfoltire la chioma, «perciò guai ad allungarle una mano in zona nuca, ha il terrore che qualcuno resti impigliato e glieli stacchi» (Giovanna Cavalli).
• «È simpatica perché non sa far nulla. Il bello della tv è questo: a volte la somma di tante inadeguatezze crea dei personaggi» (Aldo Grasso).
• Per Oreste Del Buono era la «Madonna dei camionisti».
• «Per gli uomini o sei una bonona automaticamente scema o una femminista incazzata e racchia. Non sopportano il doppio ruolo».
• Tra le tante storie d’amore ampiamente pubblicizzate dai giornali scandalistici: il comico Franco Oppini - da cui ha avuto il figlio Francesco (6 aprile 1982, nel 2004 partecipò al reality show La fattoria) - il filosofo Stefano Bonaga, l’attore Christopher Lambert, il finanziere Jody Vender e Cristiano De André.
• « Con Franco Oppini, buono, simpatico e spiritoso, eravamo due ragazzi. Ci sposammo giovani. Sono contenta che sia il padre di mio figlio. Ridere è importante. Con lui e con Giuseppe Lanza di Scalea, principe dentro e fuori, la storia d’amore più bella della mia vita, è successo. Con altri ho riso meno. Con altri ancora, mi sono annoiata. Il mio incubo» [Pagani, cit].
• «Con Cristiano De André, un artista, più che un fidanzato un pezzo della mia carne, ho vissuto allo stesso tempo la felicità e la mortificazione sentimentale più profonda di cui abbia memoria. Per la prima sensazione lo ringrazio, la seconda preferisco dimenticarla» [ibid.].
• Vasco Rossi le ha dedicato una canzone: «Vasco è solo un amico, mai stati fidanzati. Non so perché mi abbia attribuito la genesi di Albachiara, ma so che mi ha dedicato Quanti anni hai. Un ritratto in cui mi riconosco» [ibid.].
• «Ho cercato l’amore della mia vita, ma alla fine, come tutti i narcisi, fuggendo a gambe levate da qualsiasi dipendenza, l’ho trovato in me stessa. Ho amato follemente gli eroi della mia giovinezza. Mio padre e mio nonno. Poi, come era ovvio, nella vita reale, davanti agli uomini veri, mi sono cadute le palle» (a Malcom Pagani).
• Si è lamentata della sinistra: «Così snob, così timorosa di sporcarsi. Mi hanno considerato la puttana con cui si va a letto, ci si diverte, magari si passa la notte a parlare dei problemi con la moglie. Ma la mattina dopo si finge di non riconoscerla» (a Claudio Sabelli Fioretti). Nel 2008 non ha perdonato a Veltroni di non aver candidato le donne della televisione: «Mi sono offesa: se me lo avessero chiesto mi sarei candidata». E rifiutò 9 miliardi da Berlusconi «E non è bastato. Non è cambiato niente. La verità è che non mi hanno perdonato di aver scaldato gli istinti più bassi degli intellettuali. Quelli perdevano la testa e i censori con la puzza sotto il naso insorgevano. Oggi Berlusconi e la sinistra governano insieme. Se l’avessi saputo, Mortacci loro» (a Malcom Pagani, cit).
• Facile ai litigi: «Con Caschetto, il mio agente, non ho litigato, con altri sì. Il primo serio vaffanculo e mi dispiace perché era una persona perbene, lo dissi a Brando Giordani. Riferì a Caschetto che dovevo stare attenta, “ricordale che non ha santi in paradiso”. Io ribattei con frasi terribili. Se penso agli alterchi con lui, con Guglielmi, con Freccero, con Fuscagni o con Boncompagni, il ricordo è dolce. Discutere anche aspramente con le teste pensanti era un onore. Con altri, penso a Mauro Mazza, non ne valeva la pena. Di Mazza non mi frega una mazza, ma la lena dei suoi cortigiani zelanti impegnati a mancarmi di rispetto era insopportabile» [Pagani, Fat 9/11/2014].
• Tra gli altri ha discusso con Aldo Busi («Secondo me la sua parte maschile mi si farebbe di corsa. Quella femminile invece mi somiglia. Finge di disprezzarmi, ma in realtà la soubrette che abita l’intellettuale che è in lui, mi invidia»), con Aldo Grasso («Un signore che ha provato così tanto e invano a entrare in televisione e infine respinto, ha finito per scriverne»), con Antonio Ricci («Altro simpaticissimo figlio di buona donna, Ricci e dico di buona donna perché se dicessi di puttana insulterei gratuitamente l’incolpevole madre»), con Freccero («L’emblema della paraculaggine che si fa intelligenza»), con Costanzo («Un’entità veramente intoccabile che infatti non toccherò»), con Boncompagni («Non si può parlare di Gianni senza parlare dell’associazione a delinquere che lo vede abbracciato a Irene Ghergo») [Pagani, Fat 9/11/2014], con Barbara D’Urso («È un tritacarne, fa uno spettacolo e deve fare ascolti. È una cinica e brava signora della tv che porta a casa risultati ottimi con quattro soldi. Alla Lei non importa nulla di Corona. Chi fa la tv non ha più sentimenti, è cinico, come chi fa la radio») [Mat 29/1/2015].
• Protagonista di memorabili risse televisive, con Cesare Lanza (Pomeriggio 5), Vittorio Sgarbi (Radio belva) ecc.:«Vittorio è uno psicopatico con cui è divertentissimo dirsi qualunque cosa. Non siamo colpevoli della chiusura di Radio Belva. Al limite abbiamo partecipato all’affossamento del programma. Parenzo e Cruciani sono due amici e in radio sono bravissimi. Però in televisione non basta un cursore abbassato per far tacere l’altro. Se vuoi domare due bestie come me e Sgarbi, i giochini radiofonici de La Zanzara non bastano».
• «Faccio di tutto per essere giudicata peggio di quello che sono».
• Nel 2012 ha pubblicato un romanzo autobiografico, Da qui non se ne va nessuno (Mondadori).
• Ha preso casa a Roma, cento metri quadri in via Eleonora Duse (ai Parioli): una sontuosa vasca da bagno in camera da letto, di fronte la tv, candele bianche ovunque, spogliatoio specchiato, pavimento di travi chiare, camino. «Lo so, sembra un bordello di lusso. Ma a me piace così» (Giulia Cerasoli). Compra appartamenti di pregio e li ristruttura personalmente: «Ho frequentato il Liceo artistico e studiato Architettura, in più ho ereditato talento e gusto da mia mamma e mio nonno».