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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Rocco Papaleo

• Lauria (Potenza) 16 agosto 1958. Attore. Regista. Cantante. Tra i film: Ferie d’agosto (Paolo Virzì, 1995), Il barbiere di Rio (Giovanni Veronesi, 1996), Del perduto amore (Michele Placido, 1998), Commedia sexy (Alessandro D’Alatri, 2006), Cado dalle nubi (Gennaro Nunziante, 2009); con Leonardo Pieraccioni I laureati (1995), Il paradiso all’improvviso (2003), Ti amo in tutte le lingue del mondo (2005), Una moglie bellissima (2007), Io & Marilyn (2009), Finalmente la felicità (2011). Sotto la sua regia: Basilicata coast to coast (2010, David di Donatello come miglior regista esordiente) e Una piccola impresa meridionale (2013), tratto dal suo romanzo omonimo edito Mondadori. Da ultimo visto tra i protagonisti di Confusi e felici (Massimiliano Bruno, 2014) e ne Il nome del figlio (Francesca Archibugi, 2015). Era il militare lucano nella serie Classe di ferro. Per il Capodanno del 2015 alla conduzione de L’anno che verrà, su Raiuno, con Amadeus e Claudio Lippi.
• Come cantante ha vinto il Festival Gaber. Nel 2011 si propose come concorrente al Festival di Sanremo, ma non venne ammesso. Lo condusse però l’anno dopo, affiancando Gianni Morandi. Ha pubblicato due album, Che non si sappia in giro e La mia parte imperfetta.
• «È quello che quando recita è stralunato come se cantasse, che quando canta è poetico come se recitasse e che ha fatto egregiamente professione di “secondo” con Gianni Morandi al Festival di Sanremo. “La voglia di intrattenere... Da giovane la mia naturale vocazione mi avrebbe portato in un villaggio turistico, però poi mi sono imbattuto in buone compagnie. Il professore di storia e filosofia, un paio di amici sognatori e meravigliosi scrittori di ogni tempo (direi Platone, Omero, Giovanni Pascoli, Agota Kristof e Sandro Veronesi, ma pure i Roth, gli Amos Oz, i Queneau)”» (Rodolfo Di Giammarco) [Rep 17/6/2012].
• Papà impiegato alle imposte e mamma casalinga, è figlio unico: «Papà si chiamava Giacomo e mamma Giacomina. I migliori amici Giuseppe e Giuseppina. Ci ho scritto pure una canzone. Proprio da quel concetto di omogeneità tipico della provincia meridionale ho voluto sfuggire. In quella stessa canzone provocatoriamente dicevo che avrei sposato una marocchina. Soffrivo quel guscio e quei confini così stretti, dove mancava fantasia persino nei nomi di battesimo. Sono stato un bimbo spensierato, giocavo tanto a pallone. Ero pure bravo, un centravanti di manovra, come chiamavano a quei tempi. Segnavo poco, ma facevo andare in gol. Il mio carattere non era da leader, sono sempre stato un po’ una seconda linea, ma la mia simpatia si è rivelata l’arma vincente. Vivevo in una famiglia piccolo borghese, sono cresciuto in una bolla di modesti privilegi. E questo è rimasto uno dei leit motiv della mia esistenza: pochi sacrifici, ma neppure troppe esigenze» (Paola Pellai) [Sty – Grn 17/6/2015].
• «Io l’attore non l’avrei mai fatto. Studiavo Matematica e forse, a stento, mi sarei anche laureato. Ma senza alcuna prospettiva. Un’amica mi iscrisse a una scuola di recitazione e decisi di provare. Non avevo la vocazione, pensavo e a volte penso ancora di non essere portato. (…) Capisci di essere diventato un attore nel momento in cui pensi a quel che devi dire e cerchi la battuta mentre sta parlando un altro, abbandoni la spontaneità ed emigri nel professionismo. Io lo facevo già all’università. Con il professore di Fisica, la gag era quotidiana. Lui fingeva di interpellarmi: “Papaleo, lei che ha da dire?” e io pronto: “Se si fa da parte glielo spiego”. Ridevano tutti. Erano minchiate, i testi non me li scriveva Woody Allen, ma ridevano tutti» (ad Alessandro Ferrucci e Malcom Pagani) [Fat 25/10/2013].
• «Basilicata Coast to Coast rappresenta proprio il punto di svolta nella mia storia. Ho ripercorso a ritroso un viaggio nella mia terra attraverso la mia anima. E ci ho messo dentro anche quel piano B che non si è mai realizzato: l’insegnante di matematica. È stato un film molto terapeutico per me» (Pellai, cit.).
• Non sa cucinare.
• Tifa Roma, ma è passato anche da Inter e Napoli.
• Divorziato, vive a Roma, in un monolocale di 20 metri quadrati all’ultimo piano di un palazzo popolare tra Re di Roma e Ponte Lungo. Al piano inferiore vivono l’ex moglie con il compagno e il figlio Nicola (1998): «La mia ex moglie è il momento più alto della mia vita affettiva, l’ho sposata e abbiamo fatto un figlio. Poi ho avuto amori più fiacchi, irrisolti, non ricambiati o che non ho ricambiato, ma la donna della mia vita resta sempre lei. Abitiamo nello stesso palazzo, cresciamo insieme nostro figlio e lei ha un nuovo compagno, siamo una bella famigliola allargata» (Valerio Palmieri) [Chi 21/3/2012].
• Porta ancora la fede: «L’ho spostata a destra però» (Sara Faillaci) [Vty 21/9/2014].
• Adesso ha una compagna che fa la costumista.
• Ha anche una casa a Caprarola, un paese di 5 mila anime nel Viterbese: «Ho preso una casa lì per passarci qualche weekend, il Natale ma, soprattutto, per portarci il bagaglio di una vita. Libri, oggetti, ricordi, videocassette, dvd...».