31 maggio 2012
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Biografia di Alessandro Pansa
• Eboli (Salerno) 9 giugno 1951. Poliziotto. Capo della polizia (dal 31 maggio 2013). Già commissario, vicecapo della polizia, direttore della Criminalpol, capo del Dipartimento affari territoriali del Viminale. Dal 2007 prefetto di Napoli (su proposta di Giuliano Amato), dal 2008 uno dei tre commissari (con Carlo Mosca e Gian Valerio Lombardi) voluti da Roberto Maroni per l’emergenza nomadi.
• Laureato in giurisprudenza a Napoli, nel 1975 entra in Polizia e opera in Calabria. A Roma dal 1982, continua a svolgere attività investigative contro il traffico degli stupefacenti e la criminalità organizzata, sia a livello nazionale che internazionale. Contribuisce alla costituzione del Servizio centrale operativo, la struttura investigativa di vertice della Polizia di Stato, divenendone poi il direttore nel 1996. Nominato Prefetto nel giugno 2000, assume l’incarico di direttore centrale per la polizia stradale, ferroviaria, postale, di frontiera e dell’immigrazione. Nel luglio 2003 gli viene conferito l’incarico di direttore centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere. Nel novembre 2005 è nominato vicedirettore generale della pubblica sicurezza e direttore centrale della polizia criminale.
• Per sei mesi commissario straordinario dell’emergenza rifiuti in Campania (dal luglio 2007, dopo le dimissioni di Guido Bertolaso): «A ottobre Napoli era uscita dalla crisi dell’immondizia, stava per tirar fuori la testa, poteva farcela. E la cosa non è piaciuta per niente a troppa gente: ai sindaci dei Comuni che incassano la Tarsu (la tassa sui rifiuti) e non la versano al commissariato, che vanta 250 milioni di crediti solo dalle amministrazioni municipali, ma deve farsi dare i soldi dallo Stato, perché i comuni non pagano. La fine dell’emergenza non piace nemmeno a tutti coloro che non vogliono la trasparenza, non vogliono la gestione pubblica, perché si sottrarrebbe al mercato di smaltimento più caro d’Italia quella quota enorme che viaggia in nero e finisce nelle casse della camorra o dei suoi consanguinei» (a Ezio Mauro).
• Indagato per falso in atto pubblico (traffico illecito di rifiuti, quand’era commissario straordinario) nell’inchiesta “Rompiballe”: «Sono del tutto sereno. Attendo l’esito degli accertamenti, esprimo la fiducia massima nella magistratura».
• Indicato come uno dei “De Gennaro boys”, «ma i due non si sono mai amati, dicono i bene informati» (Mariano Maugeri), è «uno “sbirro” più propenso alle sofisticate ricerche sulla malaeconomia e sui piani alti del crimine» (Francesco La Licata).
• Sposato, due figli avvocati.
• Un passato da calciatore nelle giovanili della Salernitana.