31 maggio 2012
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Biografia di Luigi Pallaro
• San Giorgio in Bosco (Padova) 27 giugno 1926. Imprenditore. Presidente di Feditalia, confederazione delle federazioni italiane d’Argentina, dove è emigrato nel 1952. «Parla come zio Paperone, e guadagna altrettanto. Le sue numerose società – Pallaro Hermanos, Bello Horizonte, Lacteos de Poblet, Ulex, Burela, Las Colinas – fatturano 25 milioni di dollari al mese» (Aldo Cazzullo). • È perito industriale.
• «È il Berlusconi argentino. È il maggiore fornitore al mondo di carni per McDonald’s. Possiede nel nord del Paese una fazenda che pullula di bovini adattissimi, povere bestie, a trasformarsi nei rinomati hamburger della catena statunitense. Ha una villa a Buenos Aires che rivaleggia con quella di Berlusconi a Arcore. L’ingresso è presidiato da colonne di marmo bianco e la dimora è immersa in un vasto parco ai margini di un bosco nella zona più chic della città, il quartiere Palermo. Possiede inoltre altre ville in Argentina, una casa a Roma, una a Padova e una nel vicino San Giorgio in Bosco, il paesello natìo (…) È davvero un bell’uomo. Ha capelli fonati e bianchissimi, senza fastidiosi ingiallimenti o artificiali sfumature azzurre. Gli occhi sono celesti, gli occhiali cerchiati d’oro. È galante, fa il baciamano alle signore, sorride maliardo. Pare un veneto uscito da una quinta di Goldoni. Quando fu visto per la prima volta a Roma in ambienti di Forza Italia (fu presidente del movimento “Azzurri nel mondo” ndr), le signore concordarono su un punto: “Da giovane, deve essere stato un gran figo!”» (Giancarlo Perna) [Grn 19/3/2007].
• Nel 2006 fu uno dei sei senatori eletti dalla circoscrizione Estero, fondamentali per la sopravvivenza del Prodi II (nel gennaio 2008 disertò la votazione che ne sancì la caduta). «Se devo dire la verità, mi sono proprio divertito. Ho capito molte cose, ho fatto tanti amici, è stata una bellissima esperienza».
• «Si presentò dicendo “chiunque vinca, io starò con l’esecutivo” e per mesi tenne tutti col fiato sospeso: “C’è Pallaro? Il governo regge o va sotto?”» (Gian Antonio Stella).
• Scandalizzò molti il suo voto alla Finanziaria di fine 2006: un “sì” in cambio di 14 milioni di euro da destinare agli italiani all’estero: «È la prima volta che un governo compra in modo trasparente il voto di un senatore», disse Gianfranco Fini. «Io faccio solo gli interessi degli italiani all’estero. Servivano soldi per l’assistenza medica che gli italiani qui in Argentina hanno perduto dopo la crisi. E per integrare le pensioni», rispose lui.
• Il suo nome compare in una lettera (acquisita agli atti del processo in corso a Napoli sulla “compravendita dei senatori”) che il faccendiere Valter Lavitola inviò a Silvio Berlusconi. Secondo i magistrati, Berlusconi (per il tramite di Lavitola) avrebbe offerto denaro a Pallaro per convincerlo a fare mancare il suo voto al governo Prodi. Offerta che, per l’accusa, Pallaro avrebbe declinato.
• Nel 2008 ha mancato la rielezione (e ha sollevato dubbi sulla validità del voto).
• Nel 1991 fu fatto Grande ufficiale della Repubblica da Francesco Cossiga.
• Vedovo di Nélida Pappini (morta nel 2009), è padre di Rosana e Nancy.