31 maggio 2012
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Biografia di Renato Pagliaro
• Milano 20 febbraio 1957. Manager. Dal maggio 2010 presidente del consiglio di amministrazione di Mediobanca (ha sostituito Cesare Geronzi). Laurea alla Bocconi, entrato nel settembre 1981 ha scalato l’istituto fino a diventarne nel 2002 vicedirettore generale (con Nagel), direttore Generale dall’ottobre 2008 al maggio 2010 e presidente del Consiglio di Gestione dal luglio 2007 all’ottobre 2008. È anche membro del cda di Pirelli, Telecom, Rcs ecc.
• «Nel corso della sua prima esperienza in via Filodrammatici Pagliaro è riuscito in poco tempo a farsi apprezzare dal fondatore dell’istituto, Enrico Cuccia, e poi anche dal suo delfino, Vincenzo Maranghi. Il fatto che sia stato scelto dai principali azionisti della banca per la poltrona di presidente ha un significato molto forte, un segnale che va nella direzione della tradizione. E auspicato dallo stesso Cuccia che mise per iscritto in una lettera indirizzata a Maranghi che il successore per gli anni a venire non poteva che essere lui» (Giovanni Pons) [A&F 17/5/2014].
• «Il giorno in cui sarebbe stato designato presidente di Mediobanca, Renato Pagliaro è andato a mangiare una pizza. Così almeno ha detto ai giornalisti che lo hanno preso d’assalto (...) A quelli più anziani è sembrato di avere di fronte Enrico Cuccia, il leggendario fondatore della prima banca d’affari italiana, che in oltre 50 anni di carriera non ha mai detto una parola ai cronisti. In questo Pagliaro assomiglia davvero al maestro: come lui è schivo, formale, sempre controllato, parco nell’esprimersi anche sul lavoro, fino a essere quasi ruvido, scostante (...) Sul piano personale di Pagliaro si sa quasi nulla. Chi lo conosce dice che in famiglia c’è una tradizione massonica (il padre), ma lui è di sinistra, progressista o – se ci si vuol mettere un po’ di malizia – radical chic. Va sempre in bicicletta anche per Milano: chi non gli vuole bene dice di averlo visto più volte pedalare spedito persino sui marciapiedi del centro (però di questo dettaglio, in sé riprovevole, non c’è riscontro cronistico). Trascorre vacanze e weekend morigerati nel villaggio Cledai a Cavi di Lavagna (Liguria). Vita mondana ridotta quasi a zero, ha pochissime frequentazioni. Si sa che conta alcuni amici negli ambienti accademici. In particolare è legato a Paul de Sury, ex docente della Bocconi e ora professore di Economia degli intermediari finanziari a Torino» (Gianni Gambarotta) [Fog 30/3/2010].
• «Fedele al dogma della riservatezza coltivata da Enrico Cuccia e dal suo maestro diretto, Vincenzo Maranghi. E in questo non potrebbe essere più diverso dal presidente uscente Cesare Geronzi, che invece, oltre a una delega alle relazioni esterne, ha sempre coltivato rapporti con giornalisti e giornali come parte integrante del suo mestiere di banchiere-politico. Per spiegare cosa distingue il presidente uscente di Mediobanca da quello entrante, il professor Giandomenico Piluso – docente alla Bocconi e autore di Mediobanca, tra regole e mercato (Egea, 2005) – ricorre a due categorie inglesi. Pagliaro è un “professional”, Geronzi un “power broker”. Tradotto: Pagliaro è un dirigente che pensa solo all’azienda e ragiona per categorie manageriali, con una carriera tutta proiettata all’interno in cui la progressione si basa su merito e affinità alla cultura dominante (e molti sostengono che questa sia la variabile decisiva in Mediobanca). Geronzi, invece, è un mediatore che costruisce il proprio potere determinando i confini di quello altrui» (Stefano Feltri) [Fat 31/3/2010].
• Nel 2013 il suo stipendio come presidente di Mediobanca è stato di 2.251.750 euro.
• Fuma. Gioca a tennis.