31 maggio 2012
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Biografia di Riccardo Pacifici
• Roma 2 gennaio 1964. Presidente della Comunità ebraica di Roma (con 15 mila iscritti la più forte d’Italia). Già vicepresidente e portavoce, il 1 aprile 2008 vinse le elezioni per il Consiglio e la Consulta con la lista Per Israele (di cui è stato uno dei fondatori) prendendo il posto di Leone Paserman. «La mia attività di rappresentanza (volontaria e gratuita) non è una militanza ma un valore».
• Ex agente di commercio, formazione fortemente sionista, militò nel movimento ebraico religioso del Benè Akiva e nel 1988 fu eletto presidente del Movimento culturale studenti ebrei.
• Il padre fu tra i feriti nell’attentato alla Sinagoga di Roma del 1982. Il nonno Riccardo Pacifici (1904-1943), capo spirituale della comunità di Genova, morì ad Auschwitz con la moglie Wanda Abenaim: «Nonno era stato mandato inizialmente a Rodi, come rabbino capo, da Benito Mussolini. Il suo compito era di far vivere la nostra cultura ebraica laggiù. A Genova poi lavorava per l’organizzazione ebraica clandestina della Delasem che aiutava gli ebrei a scappare. Il mio nome è in suo onore, scelse di non salvarsi, consapevole che a Genova c’erano ebrei da salvare. In due conventi trovò riparo per sua moglie e i due figli. Nonna Wanda fu prelevata, insieme ad altre donne ebree, su denuncia di un delatore, da giovani militi della Repubblica sociale italiana (...) Forse erano nello stesso vagone e non si sono neanche visti».
• «Pannelliano», «ottimi rapporti con Pd e Pdl», fu contrario all’idea di intitolare una strada di Roma ad Almirante: «Il problema non è la strada per Giorgio Almirante, piuttosto vedere su cosa siamo d’accordo e su cosa no (...) Facciamo un’analisi a 360 gradi. Sui responsabili della Repubblica sociale italiana così come su coloro che vi si opposero. Con chi dobbiamo stare? Con gli italiani che vi aderirono o con quelli invece che la rifiutarono e rischiarono la fucilazione? La fretta della pacificazione non ha mai permesso di fare i conti esatti. Manca una memoria condivisa su tante vicende, a partire dal tradimento vissuto con le leggi razziali» (a Paolo Brogi).
• Nell’aprile 2008 scese in campo contro l’ipotesi di un apparentamento tra La Destra di Francesco Storace e il candidato sindaco del Pdl Gianni Alemanno al ballottaggio delle Comunali di Roma: «Quando una forza politica mette tra i suoi valori il fascismo sentiamo il dovere di fare appello agli italiani per condannare chi ha simili atteggiamenti». Alemanno rifiutò l’apparentamento, Storace appoggiò lo stesso il candidato del Pdl ma accusò la comunità ebraica: «Deve chiederci scusa per la vergognosa campagna fatta contro di noi. Non sono antisemita e non lo è il mio partito». «Nessuna scusa, mai detto che sia un antisemita» la controreplica di Pacifici.
• Ha più volte proposto di rendere il negazionismo un reato: «Credo non si possa più concedere il diritto di alzarsi in piedi in un’aula parlamentare, in un’università, in un luogo pubblico in cui si formano le coscienze e dire che la Shoah è stata un’invenzione. La legge riguarderebbe questo ambito».
• «Ama parlar chiaro e per questo i giornalisti lo cercano volentieri» (Francesco Grignetti).
• Sposato con Alessandra (casalinga), quattro figli.