Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Ernesto Olivero

• Pandola di Mercato San Severino (Salerno) 24 maggio 1940. Nel 1964 fondò il Sermig (Servizio Missionario Giovani).
• «Un po’ santo, un po’ incosciente, è un Francesco del Duemila che, senz’altra protezione di una Bibbia, va per il mondo ad aiutare i poveri. Non è un prete, né un frate: è un laico, un ex bancario candidato al Nobel per la pace da persone come Madre Teresa, Norberto Bobbio, Gianni Agnelli. Madre di Avellino, padre piemontese. Fin da bambino si è occupato degli altri. Catechista, scout, poi nella Lega missionaria studenti a Chieri: la famiglia nel frattempo si è trasferita al Nord. A scuola, un disastro: “Io sono la consolazione di tutti i cattivi studenti”. A vent’anni entra in banca, al San Paolo di Torino. Si sposa con Maria, figlia di un industriale. Con pochi amici nel 1964 dà vita al Sermig, la cui priorità è combattere la fame nel mondo. Percorso da un’energia che non finisce di stupire, il mite bancario tesse la sua tela: amici e consiglieri come Giorgio La Pira, Benigno Zaccagnini, Oscar Luigi Scalfaro. Nessuno lo ferma: si presenta a Paolo VI senza appuntamento, con le scarpe rotte» (Manuela Grassi).
• Nel 2008 il Sermig ha curato, tra l’altro, la rieducazione di quattro adolescenti (tre maschi e una femmina) che s’erano filmati mentre maltrattavano un disabile e avevano poi messo il video su YouTube. Sospesi da tutte le scuole d’Italia per un anno, sono stati inseriti nell’Arsenale della Pce e, come ha raccontato poi Olivero, «hanno lavorato ogni giorno, dal lunedì al sabato, mai un’assenza. Hanno caricato i container di abiti e medicinali diretti in Georgia, accolto i senzatetto che ogni sera si presentano al Sermig per trovare riparo, lavorato fianco a fianco con volontari di tutte le nazionalità, diviso la mensa e gli incontri quotidiani con compagni disabili come quello che avevano insultato» uscendo da quell’esperienza profondamente modificati (Vera Schiavazzi).
• «Solo a Torino ci sono un migliaio di volontari. Ogni notte dormono nei nostri centri 20 mila persone e distribuiamo 4.000 pasti. Abbiamo progetti in 140 paesi. Siamo all’Arsenale della pace ma anche a San Paolo del Brasile e in Giordania. E poi in molti altri posti dove viene richiesta la nostra presenza» (a Paolo Griseri) [Rep 3/2/2014].
• Sposato, tre figli.