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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Guido Quaranta

• San Francesco al Campo (Torino) 18 giugno 1927. Giornalista. Dell’Espresso.
• «Il giornalista parlamentare più famoso d’Italia. Ha collezionato schiaffi e insulti, dichiarazioni di disistima e maledizioni bibliche. Ha fatto scuola. Ai tempi del Panorama di Lamberto Sechi ha rotto gli schemi tradizionali del giornalismo politico, fatti di “pastoni” e di interviste compiacenti, e ha cominciato a scrivere quello che veramente facevano e dicevano i parlamentari. Si guadagnava la loro fiducia e due secondi dopo la tradiva scrivendo tutto. Perfido. Perché il giornalista deve essere perfido. “Altrimenti vada a fare l’ambasciatore”» (Claudio Sabelli Fioretti).
• «Prima di fare il giornalista, ha venduto lucido da scarpe e tubolari per biciclette, ha fatto l’aiuto magazziniere per una società di telefoni, il cantante in un’orchestrina e lo scrutatore della Sisal (il Totocalcio di una volta)» [l’Espresso].
• Inizi col settimanale torinese Paese sportivo, fu all’Unità e a Noi Donne, quindi a Paese Sera. «Al Parlamento arrivai nel 1959 per un incidente professionale di un mio collega. Il redattore che si occupava del Senato aveva la mania di Lascia o raddoppia? Una sera cadde il governo e noi bucammo la notizia perché lui era a casa a guardare Mike Bongiorno. Il giorno dopo lo sostituii. Nel 1969 mi chiamò Lamberto Sechi a Panorama. Smisi di sunteggiare i discorsi e cominciai a fare l’informatore. Metà spione e metà ficcanaso. Sechi mi aveva detto: “Devi mescolarti ai protagonisti della politica, guadagnarne la piena fiducia, raccoglierne le confidenze. E poi scrivere tutto”. Era l’epoca in cui io mettevo occhiali scuri, naso finto e pizzetto posticcio per assistere di nascosto alle riunioni della Dc. Mi beccavano sempre».
• Ha scritto alcuni libri sui protagonisti della politica, il più famoso Scusatemi ho il patè d’animo: il fior fiore delle imbecillità dei politici (Rizzoli, 1993).