31 maggio 2012
Tags : Afef Jinifen
Biografia di Afef Jinifen
• Medenine (Tunisia) 3 novembre 1963. Ex modella. Conduttrice tv. «Sono stata poco corteggiata, molto poco». Quarta di sei figli. La madre, Saida Benina, cittadina italiana residente a Londra, il padre, Mohamed Jinifen, ministro plenipotenziario per i rapporti con la Libia. Lei è la terza moglie di Marco Tronchetti Provera (sposato il 23 dicembre 2001 a Portofino davanti a una decina di invitati), che è anche il suo terzo marito. «Inviata di Nonsolomoda a Londra per la presentazione del Calendario Pirelli, voleva intervistarlo. Lui non solo la fece aspettare ma fu anche scostante: “Si spicci, ho solo pochi minuti”. Che sgarbato. Afef dette una zampata da razza padrona, girando sui tacchi: “Se è così, l’intervista fatela voi, io con i maleducati non ci lavoro”. Era il novembre del 1997 e fu quello l’esatto momento in cui scoccò il coup de foudre. Bel colpo per la modella tunisina, una che davanti alla regina Elisabetta non si è inchinata, conquistare il bellone della finanza indicato come il Gianni Agnelli del XXI secolo. Sarà solo un flirt, un’avventura, un capriccio esotico, si mormorò nei salotti buoni milanesi, figurati se la sposa. E invece. Terzo matrimonio per entrambi. Afef, del tipo ribelle, si è sposata la prima volta a 21 anni con un tunisino, un vicino di casa: matrimonio per ripicca verso i genitori, che non la lasciavano uscire. Divorzierà per amore del bel Marco Squatriti, ribattezzato Squatriarcos per il conto in banca, avvocato playboy dall’abbronzatura sempiterna, massimo esempio del rampantismo anni Ottanta, che sposa a bordopiscina nella villa di Luca Valerio in California, ma solo dopo che lui – costretto dal padre di Afef – si fa musulmano, cosa che Tronchetti Provera ha invece potuto evitare. Vita sontuosa fino a quando il matrimonio – da cui nasce Samy – è spazzato via dai pesantissimi guai giudiziari di Squatriarcos, coinvolto nell’inchiesta Safim Italsanità, anche detta “dei vecchietti d’oro”. Cittadina italiana anche se residente a Londra, Afef, il cui nome significa “colei che dà luce”, in Italia ha trovato l’America, ma se l’è meritata tutta, dando prova di grande personalità. Forse la invidiano perché sta con uno degli uomini più potenti e affascinanti d’Italia?, le hanno chiesto in un’intervista su Panorama; lei, ineffabile, ha risposto: “Bè, Dio li fa poi li accoppia. O no?”. Approdata a Roma come soldato semplice della passerella, figlia dell’ambasciatore tunisino nel Bahrein, si è fatta strada rapidamente e la sua non è la favola di Cenerentola. Top model e testimonial di Cavalli, Chanel, Armani, Ferretti, trovando limitante Nonsolomoda e anche il ruolo di prezzemolina si è autopromossa ad opinionista del Maurizio Costanzo Show, dopodiché, anche causa un fidanzamento da copertina, nessuno ha potuto negarle la conduzione del varietà su Raiuno il sabato sera: Scommettiamo che, a fianco di Fabrizio Frizzi con cui balla il tango col casquè. Ma ha anche sostenuto il comitato Emma for president per la Bonino al Quirinale, ha espresso solidarietà ad Anna Craxi durante la malattia del marito, in un convegno a Capri ha denunciato il “razzismo strisciante” degli italiani di cui ha fatto le spese suo figlio, collabora con Telefono Azzurro ed è nel comitato di Enfants en danger, patrocinato dall’Unesco. Griffatissima cittadina del mondo (“A Tunisi penso in italiano, a Roma mi sento araba”), ama ripetere che non ama “la mondanità e i palcoscenici sociali. Per me l’universo è la mia interiorità, la mia casa, i miei affetti”. La chiamano “l’araba felice”» (Laura Laurenzi).
• Presentò in tv la stagione 2006/07 de La grande notte (con Gene Gnocchi in seconda serata su Raidue). Di recente è stata testimonial dell’Oréal.
• «È seria ma anche spiritosa. Quando suo marito lasciò la Telecom, invitò alcuni amici a casa per il pranzo e, davanti agli spaghetti con le aragostelle, disse: mangiatele, sono le ultime che ci possiamo permettere...» (Libero).
• «Probabilmente» alle ultime politiche ha votato per il Pd. Nel marzo 2008 polemizzò violentemente con Magdi Cristiano Allam, appena convertitosi alla religione cattolica. Scrisse sulla Stampa: «Vuole soltanto alimentare i conflitti, infiammare lo scontro di civiltà per cercare di passare alla storia come un simbolo e una vittima di queste crisi. È diabolico, ma non ci riuscirà». A Cannes ebbe a dichiarare: «Non c’è un film che faccia vedere una cosa positiva italiana. È giusto che si facciano film come Gomorra e Il Divo, che sono critici ma fanno vedere la nostra realtà. Però vorrei che i nostri panni sporchi si lavassero in casa».
• «In Occidente c’è una notevole massa di carne esposta in giro. E poi criticano il velo delle musulmane. Mille volte meglio il velo di tutte queste donne spogliate. È più sexy, è più bello, più elegante».
• «Afef è la donna più bella del pianeta, insieme a Monica Bellucci» (Giampiero Mughini).
• Dice di aver giocato a pallone, nel ruolo di terzino sinistro. «Ero juventina da bambina. Tifavo Platini e quindi Juve. Poi l’ho conosciuto: antipatico e supponente. Basta Juve. E viva l’Inter di Marco».
• «La tv italiana non le piace, per le notizie segue la Cnn, il teatro non è la sua passione perché è “troppo serio: preferisco ridere”, ama ballare, vorrebbe inserire la musicoterapia a scuola (“fa bene al cervello”)» (Corriere della Sera).
• Due cani, un golden retriever che con un bichon frisé (Alik).