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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Lino Jannuzzi

• (Raffaele Iannuzzi) Grottolella (Avellino) 20 febbraio 1928. Giornalista. Politico. Nel 1968 eletto al Senato col Psi-Psdi, nel 2001 e nel 2006 con Forza Italia. Dal 2008 al 2011 portavoce del ministro della Cultura Sandro Bondi. «Avevano detto largo ai giovani e poi ogni volta che hanno bisogno chiamano sempre i vecchi».
• Nel 1946 fondò a Roma l’Unione goliardica italiana, dando la tessera a Pannella, Craxi, Occhetto e Martelli. «Sette anni di Medicina. Poi mi sono sposato e trasferito a Milano per lavoro. Sono ritornato a Napoli, iscritto a Legge, sono diventato Principe della goliardia e, a cinque esami dalla laurea, ho rinunciato» (a Giancarlo Perna). Nel 1968 firmò sull’Espresso con Eugenio Scalfari l’inchiesta sul Sifar che portò alla luce il piano Solo di Segni e De Lorenzo. Condannato a 13 mesi, evitò il carcere grazie alla candidatura al Senato nelle file del Psi («Nenni, che pure aveva scritto del “rumore di sciabole”, in realtà sul piano Solo era scettico, e ci tranquillizzò: “A ogni elezione - disse a me e Scalfari -, nelle mie Romagne facevo di tutto per farmi arrestare, in modo che i compagni fuori fossero obbligati a candidarmi e farmi eleggere. Faremo lo stesso con voi”»). Nel 1975 rifondò Tempi illustrati, nel 1979 fondò Radio radicale, poi direttore del Giornale di Napoli. Dopo qualche anno di oblio, direttore dell’agenzia di informazione il VeLino. Collabora con Il Giornale e Panorama, partecipò alla fondazione del Foglio dell’amico Giuliano Ferrara. Condannato a due anni cinque mesi e dieci giorni per diffamazione a mezzo stampa, con riferimento al periodo passato da direttore del Giornale di Napoli negli anni Novanta, intervenne l’allora presidente della Repubblica Ciampi che gli concesse la grazia (era l’inizio 2005).
• «Da senatore del Psi si presentava in aula accompagnato dai carabinieri – sempre gentilissimi – i quali lo prelevavano all’uscita e lo riportavano alla casa-prigione» (Paolo Guzzanti).
• Degli articoli pubblicati sul Giornale di Napoli negli anni Ottanta e Novanta, gli fruttarono una condanna definitiva a due anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione, comminata nel momento in cui era senatore. Ciampi lo graziò subito (11 febbraio 2006).
• «Vedo che Silvio si accompagna con Patrizia Pellegrino. Io, all’epoca, avevo al mio fianco amiche come Sofia Loren e Claudia Cardinale».
• Grande storia con Marina Ripa di Meana.
• «È sempre stato un “irregolare” del giornalismo. Polemista indomabile» (Giuliano Gallo).
• Nel 2011 i pm palermitani fecero cercare il “papello” della trattativa Stato-mafia a casa sua: nella dimora romana e in quella di villeggiatura a San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno.
• «Jannuzzi, quando Falcone si trasferì al ministero, consigliò agli italiani di tenere a portata di mano il passaporto perché stava nascendo, dopo la “cupola” mafiosa di Palermo, un’altra pericolosa “cupola” a Roma» (Ilda Boccassini).
• Nel 2008 non fu ricandidato, silurato con i coetanei Alfredo Biondi ed Egidio Sterpa: «Berlusconi se l’è presa con noi tre perché abbiamo firmato la lista di Ferrara consentendo a Giuliano di partecipare alle elezioni».
• Libri: Il processo del secolo. Come e perché è stato assolto Andreotti (Mondadori, 2001), Lettere di un condannato. Storie esemplari di ingiustizia italiana (Mondadori, 2003), Lo Sbirro e lo Stato (Koinè Nuove Edizioni, 2008).
• Sposato, tre figli.
• Ama i gatti. Cultore del sigaro.
• «A fumare Lino cominciò a quindici anni, nel ’43, con le sigarette portate a Napoli dalla Quinta armata americana. Ma nel ’68, quando fu eletto senatore, decise che era il momento di passare ai sigari. Così ragionò il sen. Jannuzzi, allora: “Pensai che fosse indecorosa la sigaretta: un senatore, con sessanta sigarette al giorno non sarebbe durato per altri quarantatré anni. In sei mesi, con una certa forza, riuscii a passare dalle sigarette al sigaro. Prima il Toscano, ma lo sputavo, poi i cubani, quando scoprii che li vendevano gli esuli russi a Porta Portese”» (Il Foglio).
• «Non ho mai creduto in Dio, ma ho sempre avuto una grande simpatia per san Gennaro…».
• Habitué di Fortunato al Pantheon, visto spesso anche dal Pirata di Porto Infreschi (Panorama).