31 maggio 2012
Tags : Gualtiero Jacopetti
Biografia di Gualtiero Jacopetti
• Barga (Lucca) 4 settembre 1919 – Roma 17 agosto 2011. Regista. «Sono un liberale alla Ostellino».
• «Volontario all’inizio della Seconda guerra mondiale, partigiano dopo l’Otto settembre, ufficiale del Re a piazzale Loreto (senza di lui non ci sarebbe l’immagine di Mussolini appeso, gli americani avevano strappato il rullino al fotografo, lui li convinse a restituirlo), monarchico nel ’48 (noleggiò tre aerei per lanciare volantini contro i socialcomunisti), pornografo nel ’55 (condannato per certe foto scollacciate di Sophia Loren sul suo giornale) (…) Era un toscanaccio antiretorico, un Monicelli di destra, solo molto più bello e molto più simpatico» (Il Foglio).
• Fondò la testata giornalistica Cronache, embrione de L’Espresso, fu caporedattore a La Settimana Incom, collaborò con Il Giornale di Montanelli.
• Scontò una pena in carcere per violenza sessuale su una zingarella minorenne.
• Con Franco Prosperi diresse nel 1962 Mondo cane, film in cui si mescolano «episodi shock e immagini bizzarre». In questo filone si inseriscono i successivi Mondo cane 2 (1963), La donna nel mondo (1963), Africa addio (1965), Addio zio Tom (1971), Mondo candido (1975).
• Rifiutò l’invito di Federico Fellini a recitare in Notti di Cabiria: «Avevo recitato - per amicizia verso Steno - in Un giorno in pretura, però non mi vedevo attore» (al Giornale).
• «Un regista che ha rivoluzionato l’uso delle immagini e dei documentari, cercando sempre il sensazionale, l’eccezionale. Odiato e dimenticato, scomodo» (Barbara Palombelli).
• «Sulla Garzantina, tutto il mio cinema è stato definito come trash, spazzatura. All’estero, Mondo cane e Africa addio sono oggetto di culto e di studio, i dvd sono venduti ovunque. In Italia, invece, mi hanno detto di tutto: razzista, fascista, mi hanno accusato perfino di strage per le riprese di Africa addio».
• «Mondo cane nacque dall’esigenza di allargare al mondo un newsreal che veniva fatto in Italia. L’imprecazione mondiale era rivolta a tutto quello contro cui si può imprecare non in modo rabbioso, ma con senso dell’umorismo. Poi c’era l’assonanza con la vita da cani. Sappiamo che i cani alla fine fanno una vita migliore di quanto sembri. Però ci sono anche cani che fanno una bruttissima vita (…) L’idea di Mondo cane nasce con Blasetti, che mi diede l’incarico di trovare degli spettacoli in giro per il mondo. Cosa che già in principio mi annoiava. Per me l’avanspettacolo e il varietà sono fasulli. Il vero spettacolo di quei viaggi fu l’umanità. Io sono un giornalista, un uomo curioso, con una tendenza all’insolito, al bizzarro. È nel mio temperamento. Mi sono entusiasmato nel vedere un mondo che non conoscevo» (a Rolling Stone).
• «Sono per la scuola ignorante alla Hemingway, per la scuola non frequentata, quella istintiva. I vari Barzini, Montanelli erano personaggi che andavano sereni a coprire una situazione e portavano a casa risultati inaspettati. Mai partire con un concetto di fondo. Semmai con un sentimento di partenza, che è tutta un’altra cosa. Sono un imprudente al quale le cose sono andate bene (…) Ho avuto molta gelosia intorno. Sono anche un po’ vittima delle mogli o compagne di altri uomini, con le quali poi non ho fatto assolutamente nulla. Stupidaggini, che però hanno creato delle inimicizie (…) Il titolo che hanno dato ad un documentario girato recentemente sulla mia vita: L’importanza di essere scomodo, mi sembra molto azzeccato. È un’idea giusta perché la scomodità ha la sua importanza ed è un’eccezione. Anzi io avrei detto: “Il vantaggio di essere scomodo”» (ibidem).
• Le musiche di sei suoi film sono di Riz Ortolani.
• «“Seppellitemi nel cimitero inglese”, è la sua ultima volontà. Perché era lì che da 50 anni giaceva l’attrice Belinda Lee, l’unica donna che lui riconosceva d’avere amato» (Libero).
• Una figlia: Cristina.