31 maggio 2012
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Biografia di J-Ax
• (Alessandro Aleotti) Milano 5 agosto 1972. Rapper. Ex degli Articolo 31, gruppo fondato nel 1990 con Dj Jad (Vito Luca Perrini, Bollate, Milano, 28 dicembre 1966). È stato giudice di The Voice 2 e 3 (Raidue); nel 2015 ha condotto, in seconda serata su Raidue, il programma Sorci verdi. Nel 2016 direttore artistico, con Nek, della squadra blu di Amici di Maria De Filippi. «Ho sempre adorato il genere di musica che disturba i vicini».
• «J.Ax è il nome che mi sono scelto sul finire negli anni ’80, il significato è Joker A(le)x. Joker è il mio “cattivo” preferito. Allora rifiutavo tutto quello che ero, volevo cambiare tutta la mia vita, nome compreso. La seconda parte dell’infanzia e la prima dell’adolescenza le ho passate in provincia di Milano, in un piccolo centro che ora è collegato alla città da una comodissima uscita della tangenziale accessibilissimo sia dal centro che dall’aeroporto di Linate. I miei vi si trasferirono nel pieno degli anni di piombo, mia mamma lavorava come cassiera in un supermercato, dove subiva almeno una rapina a settimana. Troppo rischio per quello stipendio».
• «Ero un borghese piccolo piccolo, come il film. Papà lavorava in Rizzoli, in tipografia, poi grazie a mamma ha lavorato come scaffalista in un supermercato. Alla fine è diventato direttore».
• «I miei nonni non avevano neanche il bagno in casa. Quelli materni vivevano in una cascina nel Bresciano. Da bambino mi portavano a trovarli. Ha presente Novecento di Bertolucci: la fattoria, i maiali? Uguale» (a Enrica Brocardo) [Vty 4/3/2015].
• «Da bambino e da adolescente non ero capace di rapportarmi agli altri, di comunicare. Tanto da passare un anno o due in un silenzio quasi totale. Io non me lo ricordo, avevo meno di sei anni. Me lo ha raccontato mia mamma, mi ha detto che erano anche ricorsi a un terapista» (Brocardo, cit.).
• «I miei fecero un mutuo e acquistarono una casa a Cologno Monzese. Avevo 16 anni e la mia vita cambiò. Mi bastava prendere la metropolitana ed ero a Milano, dove di ragazzi come me ce n’erano tanti. Inoltre, dopo il primo biennio di Itis con specializzazione in informatica in una scuola molto avanzata per i tempi ma severissima, mi ritrovai in questo istituto proprio di fianco al Leoncavallo (l’ex centro sociale – ndr). Facevamo le occupazioni, andavamo alle manifestazioni, la preside prima di prendere una decisione si consultava con un certo Mao che era il capo del collettivo degli studenti. Da asino passai alla media dell’otto».
• Con gli Articolo 31 otto album, tra i quali Così com’è (1996), Domani smetto (2002), Italiano medio (2003). Due film, Senza filtro (Mimmo Raimondi, 2001) e Natale a casa Deejay (Lorenzo Bassano, 2004). Il duo si è sciolto ufficialmente nel 2006. Nello stesso anno J-Ax pubblicò il suo primo singolo da solista: Di sana pianta, contenente il brano S.N.O.B. – Senza Nessun Obbligo Baciaculistico dove risponde in particolare alle mamme anti-rock che avevano presentato un esposto alla polizia contro di lui: «Io non sono rock/ io non sono hip hop/ mi odiano i puristi sono troppo pop/ vendo troppi dischi per chi scrive sui blog». E poi, in un’intervista: «Se un ragazzino fa delle cazzate è perché è cresciuto nel nulla e senza valori. È patetico dare la colpa a videogame e dischi. Il primo libro che ho letto, a 8 anni, era su Jim Morrison. Avevo il mito dei drogati, ma i miei mi hanno tirato su a schiaffoni» (ad Andrea Laffranchi).
• Ha negato che il titolo Di sana pianta alluda alla marijuana, così come il vecchio Maria Maria che lanciò il duo nel ’94.
• «Sono un cantante in erba, sono sempre verde» (ridendo).
• Cinque album da solista: Di sana pianta (2006), Rap ’n Roll (2009), Deca Dance (2009), Meglio prima (?) (2011), Il bello d’esser brutti (2015).
• Per alcuni mesi nel 2010 ha collaborato con il cantante Neffa al progetto Due di Picche, pubblicando l’album C’eravamo tanto odiati.
• «Mai a Sanremo. Quando ho visto sul palco i Subsonica è stata una pugnalata» (Severino Colombo) [Cds 1/9/2011].
• Ha ospitato nel suo loft milanese la statua di Paolo Schmidlin rappresentante papa Benedetto in mutande e autoreggenti (doveva essere esposta a Milano alla mostra Vade retro, voluta da Vittorio Sgarbi e poi proibita dal sindaco Letizia Moratti).
• «Quando parlo di spiritualità prendo come esempio un’opera filosofica importante che è Guerre Stellari: quelli dell’alleanza ribelle devono far fuori l’impero ma non ci riescono senza Han Solo, cattivo ma non corrotto. Io mi sento Han Solo» (a Silvia Fumarola) [Rep 9/4/2014].
• «Sono un uomo di sinistra, ma su una cosa la sinistra ha sbagliato: ha perso i tamarri perché non ci parla, è stata snob. La sinistra senza l’uomo della strada è come un porno senza libido».
• Nel 2012 piccola polemica per il nuovo inno del Pdl, scritto da Silvio Berlusconi insieme alla parlamentare Maria Rosaria Rossi, che recita così: «Noi siamo il Popolo della Libertà/ gente che spera/ che lotta e che crede/ nel sogno della libertà». All’inizio si era parlato di plagio per il pezzo degli Articolo 31 del 2002, Gente che Spera, poi ci si è accorti che i testi sono abbastanza diversi. J-Ax: «Non sono infuriato, sono divertito. Da una prima analisi mi pare che non si possa parlare di un vero plagio. Tuttavia sappiate che lo slogan “gente che spera” mi appartiene, è collaudato, è tatuato da oltre dieci anni sulla pelle di molti miei fan, è scritto sugli zaini di migliaia di ragazzi ai quali è stato rubato il futuro, anche e soprattutto dalla politica e dai partiti che l’hanno così male interpretata» (a Jacopo Iacoboni) [Sta 22/2/2012].
• Nel 2014 ha creato una nuova etichetta discografica indipendente con il rapper Fedez, la Newtopia.
• Ha raccontato di aver avuto problemi con droga e alcol: «Se c’è una cosa che non rifarei mai è provare la cocaina. Ora che non la uso più da anni posso dire che è una merda, come l’alcol. Per me l’alcol e la cocaina erano la conseguenza l’uno dell’altra. Esci la sera, bevi come un pazzo, quando arrivi al punto che sei completamente ubriaco cominci con la coca: ti fai una riga e bevi, te ne fai un’altra e continui a bere. Non lo facevo sempre, magari un paio di giorni alla settimana. Ti illudi di non esserci dentro, invece sei un tossico. Alcol e cocaina cambiano le persone in peggio. Mi hanno fatto pensare, dire e fare cose di cui oggi mi vergogno». Ha smesso grazie a un programma di terapia e psicanalisi che si chiama Contradiction, «ma dipendente lo sono ancora. Del resto, un vizio ce lo concediamo tutti. Per i miei nonni era il bicchierino di grappa, per me è la gangia, la marijuana che, fra tutte le droghe, legali e illegali, è la meno dannosa» (Brocardo, cit.).
• Sposato dal 28 aprile 2007 con Elaina Coker, ex modella statunitense.
• Fratello di Luca Aleotti (Cologno Monzese, Milano, 30 marzo 1979), cantante dei Gemelli DiVersi (col nome d’arte di Grido).