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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Ci sono state altre scosse di terremoto ieri nell’area Modena-Ferrara-Bologna, con epicentro tra Carpi, Medolla e Mirandola e quindici morti almeno, dieci dispersi, duecento feriti e a questo punto, contando anche quelli di dieci giorni fa, 14 mila sfollati

Ci sono state altre scosse di terremoto ieri nell’area Modena-Ferrara-Bologna, con epicentro tra Carpi, Medolla e Mirandola e quindici morti almeno, dieci dispersi, duecento feriti e a questo punto, contando anche quelli di dieci giorni fa, 14 mila sfollati. I morti sono nella maggior parte dei casi gente che dopo il sisma del 20 maggio, chiamata insistentemente dai datori di lavoro, era tornata nei capannoni, sentendosi relativamente tranquilla per via dei certificati di agibilità rilasciati dalle autorità competenti. Ma le due scosse più forti di ieri, fra la quarantina registrate, sono state di magnitudo 5,8 (alle nove del mattino e a mezzogiorno e 56): violente sì, ma non paragonabili – per esempio – a quelle che l’anno scorso hanno scosso il Giappone. Come mai questi capannoni, costruiti in genere di recente, non hanno retto? E chi ha rilasciato i certificati di agibilità anche dopo il sisma del 20 maggio? Ecco quello che tormenta i cittadini terremotati e l’opinione pubblica tutta

Che dicono i sindacati?

I sindacati hanno duramente attaccato. La Camusso (Cgil): «La morte di tanti operai mi fa pensare che non si è provveduto alla messa in sicurezza degli stabilimenti prima di far tornare le persone al lavoro». Bonanni (Cisl): «Stavolta la tragedia e la morte di questi operai si sarebbe potuta evitare. È inconcepibile che a distanza di così pochi giorni dal precedente sisma, non si sia agito per accertare la reale stabilità e la sicurezza dei capannoni. Quei lavoratori non sarebbero dovuti essere lì stamattina». Secondo il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, però, «non è vero che sono crollati capannoni di carta velina, quelli nel settore della ceramica erano signori capannoni, costruiti con tutti i crismi. Quindi mi sembra che i crolli siano da attribuire alla fatalità. La situazione è estremamente seria Oltre a una decina di morti, un sacco di fabbriche ha interrotto l’attività. Questa è una delle zone più industrializzate d’Italia».

Si sa qualcosa delle vittime?

A Mirandola (Modena) tre persone sono morte per il crollo del capannone della Bbg di San Giacomo Roncole, una quarta persona ha perso la vita nel modenese sotto le macerie dell’Aries Biomedicale. Una vittima sicura e tre dispersi stanno sotto quello che resta della Haemotronic di Medolla (Modena); a San Felice Panaro l’ingegnere che stava facendo le verifiche sulle strutture di un capannone della Meta s’è visto cadere addosso proprio l’immobile che stava verificando ed è rimasto ucciso sul colpo. Di padre Ivan Martini, parroco di Rovereto sulla Secchia schiacciato da una trave mentre stava verificando la stabilità della chiesa di santa Caterina, e di Mohamar Azaar, l’imam morto a San Felice Panaro, riferiamo a parte. Con Azaar ha perso la vita l’indiano del Punjab Kumar Pawan, 31 anni e padre di due bambini piccolissimi: era a San Felice da cinque anni, dopo il primo terremoto un parente voleva portarselo in India, ma lui ha preferito restare. Questo capannone, dicono, era molto vecchio. Aveva riaperto lunedì. A Mirandola uno dei tre morti è il titolare della Bbg, Enzo Grilli. Anche la vittima della Biomedicale è il titolare, il farmacista Mario Mantovani, di 64 anni. Antonio Mattioli, della Cgil Emilia, dice che i morti potrebbero essere molti più di 15. L’80% dei capannoni di Mirandola è lesionato.

I danni alle cose?

Ingentissimi e in molti casi a distruzione definitiva di torri, campanili, chiese che il sisma del 20 maggio aveva lesionato ma non ancora abbattuto. L’elenco che segue è largamente incompleto: a Schivenoglia è crollata la chiesa già danneggiata dalla scossa del 20 maggio e tutta la piazza del paese è stata transennata. Anche a Quistello e Moglia, nel Mantovano, si registrano danni alle chiese. A Sermide crolli alla torre civica. Un cavalcavia sulla A22 tra Moglia e Gonzaga risulta chiuso al traffico per le verifiche sul ponte. Crolli si registrano un po’ ovunque nelle campagne, con le case rurali che hanno subito gravi danni. A Mantova è crollata la cupola del campanile della basilica Palatina di Santa Barbara, a Palazzo Ducale. Altri crolli si sono verificati nella Rocca estense di Finale Emilia, provincia di Modena, già danneggiata dal terremoto del 20 maggio. Pesantissimi i danni a Cavezzo (ne riferiamo a parte), il teatro di Cento è gravemente lesionato.

• I trasporti, le scuole?

I treni che passano da lì hanno registrato anche ritardi di sei ore. A Bologna e in tutta l’area tra Modena e Mantova subito dopo la prima scossa i cellulari hanno smesso di funzionare. Ci si raccomanda di ricorrere ai telefonini solo in casi di estrema necessità e di comunicare per quanto possibile con i computer utilizzando la rete wireless. A Bologna il wireless è libero, le autorità hanno disattivato tutte le password. Non ci sono conseguenze invece sul traffico automobilistico. Il terremoto è stato sentito distintamente in Veneto e in Toscana: i cittadini di Firenze, di Pisa, di Fiesole, di Campi Bisenzio, del Mugello, di Massa, della Versilia, di Arezzo, di Siena e nello stesso tempo quelli di Venezia, Padova, Treviso, Vicenza si sono precipitati in strada terrorizzati. Le autorità hanno disposto la chiusura di numerosi edifici pubblici, non si andrà a scuola quasi da nessuna parte. Insomma il sisma ha scosso tutta l’Italia centro-settentrionale. S’è sentito nettamente anche a Milano.

È stata sospesa Italia-Lussemburgo di ieri sera.

Sì, si giocava a Parma, figuriamoci. In rete si chiede di annullare la parata del 2 giugno e di devolvere i soldi ai terremotati. La ministra Cancellieri ha detto che il governo ci sta pensando.


[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 30 maggio 2012]