Rassegna, 30 maggio 2012
Monti: «Fermiamo il calcio per due-tre anni»
• Nel corso di una conferenza stampa congiunta con il premier polacco Donald Tusk, Mario Monti ha affrontato il tema del calcioscommesse e ha lanciato una proposta (non ufficiale) per fermare i campionati di calcio per «due-tre anni». Naturalmente le parole del presidente del Consiglio hanno fatto arrabbiare tutti, scatenando le proteste di dirigenti sportivi, presidenti di club e politici. Queste le dichiarazioni di Monti di ieri: «Provo una profonda tristezza. Vi parla uno che politico non era e tornerà a non esserlo molto presto. È così facile per la grande maggioranza dei cittadini localizzare tutti i mali dell’Italia nella politica, ma è un errore: ci sono gravi, gravi difetti della politica ma in un Paese non esiste quella separatezza tra politica e società civile che a volte i membri della società civile trovano comodo pensare che esista. Fa rabbrividire un mondo che dovrebbe essere l’espressione dei valori più alti, come sport, giovani, competizione e si dimostra invece un concentrato degli aspetti più riprovevoli: slealtà, illegalità, falso, ricerca demagogica di popolarità. È un fenomeno incredibile quello che si è visto sugli spalti di uno stadio di una grande città (Genova, ndr), dove si è assistito a un invisibile ricatto pieno di omertà con giocatori che si sono inginocchiati e hanno tolto la propria maglia di fronte a chissà quali minacce di qualche centinaio di sfegatati. Non dobbiamo pensare che i fenomeni di soggezione forte a poteri occulti esistano solo in certe zone d’Italia, perché quella è stata una manifestazione spaventosa di questo fenomeno. È inammissibile che periodicamente si usino i soldi dei contribuenti per ripianare le situazioni delle società di calcio. Mi chiedo se per due o tre anni non gioverebbe molto alla maturazione di noi cittadini italiani una totale sospensione di questo gioco. Non sto facendo una proposta, men che meno una proposta che viene dal governo, si tratta di un mio desiderio, quello di una persona che di pallone è stata appassionata, quando, però, il calcio era il calcio». [Semprini, Sta]
• Le reazioni alle parole di Monti sul calcio. Il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete: «Condivido l’amarezza: nessuno sconto per chi ha barato, ma fermare i campionati significherebbe mortificare tutto il calcio, penalizzare chi opera onestamente». Detto questo, oltre al fatto che «il calcio non riceve un euro di fondi pubblici», si può tornare sull’analisi di cui sopra: «Il calcio è nella società civile: non è meglio, ma non è neanche peggio. Ma bisogna evitare il rischio di generalizzazioni». Per Gianni Rivera sono state «frasi fuori luogo, è Monti che fa Crozza», per Gianfranco Fini «non va preso alla lettera, l’enfasi è stata voluta», per il presidente del Palermo, Zamparini sono solo «stupidaggini». [Galluzzo, Cds]