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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Marco Furlan

• Padova 16 gennaio 1960. Serial killer. Condannato a 27 anni di reclusione per 10 dei 15 omicidi rivendicati dalla sigla “Ludwig” fra il 1977 e il 1984. Nel 2008 il Tribunale di sorveglianza gli ha concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali.
• Figlio di un noto primario ospedaliero di Chirurgia plastica, laureando in Fisica, «fu arrestato il 4 marzo 1984, quando con Wolfgang Abel, suo compagno di banco al liceo Fracastoro di Verona, aveva dato fuoco alla discoteca Melamara di Castiglione delle Stiviere. Sulla pista da ballo c’erano circa 400 ragazzi in maschera, era carnevale. La moquette ignifuga impedì una strage. Le indagini stabilirono che quei due giovani della Verona bene erano “Ludwig”. La sigla apparsa nel novembre 1980 su un volantino scritto con caratteri pseudo runici e spedito al Gazzettino di Venezia per rivendicare tre delitti rimasti senza colpevole. L’assassinio di Guerrino Spinelli, nomade di Verona bruciato vivo nel 1977; la morte di Luciano Stefanato, cameriere padovano gay ucciso nel 1978; l’omicidio di Claudio Costa, 22 anni, tossicodipendente di Venezia morto nel 79. Da allora “Ludwig”, nel suo intento “purificatore” e con il motto prussiano e nazista Gott mit uns, firma gli omicidi di una prostituta, una cameriera, un ragazzo, tre religiosi, sei spettatori del cinema a luci rosse di Milano Eros, incendiato nel 1983. Nel 1988 Abel e Furlan escono di galera per decorrenza dei termini. La notte del 7 febbraio 91, poco prima del processo in Cassazione, Furlan scappa in bici dalla residenza obbligatoria. Viene arrestato di nuovo in Grecia il 17 maggio 1995» (Corriere della Sera).
• «Lo scrittore Valerio Evangelisti avanza l’ipotesi che Abel e Furlan si sarebbero ispirati alla metafisica biocentrica di Ludwig Klages (1872-1956), psicologo e filosofo tedesco (...), secondo il quale “una masnada di razze sporche e inferiori - ebrei, sbandati, gente senza dignità - ha fatto irruzione nella storia, innescandovi un cancro che ormai non ha rimedio”. E tutto ciò perché “lo spirito, da intendersi come ragione, si è incuneato nell’incontro tra corpo e anima, impedendolo per sempre”».(Stefano Lorenzetti) [Gio 13/1/2010].
• «Lo psichiatra veronese, Vittorino Andreoli, scrisse: “Vuoti eroi del nichilismo. Figli di una ricca borghesia - veronese e non - priva di valori credibili”. E li chiamava “bubboni” il professore, “come ce ne sono molti da queste parti”» (Cristiana Lodi) [Libero 10/1/2009].
• Ha sempre negato di essere Ludwig: «Il Melamara sì. I morti sì. Ma con Ludwig non c’entriamo».
• In carcere ha preso una seconda laurea in Ingegneria. Lavora nel settore informatico. Dal 3 gennaio 2010 è libero, fine pena. «Se non ho fatto male i calcoli, fra condoni e sconti di pena per buona condotta ne ha passati dietro le sbarre non più di 20 (...). Furlan aspira adesso a “realizzare il suo vero progetto - spiega l’avvocato che lo assiste, Corrado Limentani - lo studio di un dispositivo elettronico capace di eliminare il male dal cervello”» (Lorenzetti, cit.).
• È stato il primo assistito della carriera di Niccolò Ghedini.