30 maggio 2012
Tags : Francesco Paolo Fulci
Biografia di Francesco Paolo Fulci
• Messina 19 marzo 1931. Presidente della Ferrero dal 24 giugno 2011. Dal 1993 al 1999 ambasciatore all’Onu, in pensione dal 2000. Vinse 27 votazioni su 28.
• «Il voto delle Vanuatu conta quanto quello degli Stati Uniti d’America, cioè uno».
• All’Onu ha evitato con successo che India, Germania, Giappone e Brasile diventassero membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, danneggiandoci.
• Altro punto capitale della sua formidabile azione: quando il 24 ottobre 1990 il premier Giulio Andreotti ammise l’esistenza di una struttura clandestina «di informazione, risposta e salvaguardia» detta Gladio, Cossiga, che era presidente della Repubblica, spiegò che si trattava di una associazione di cittadini pronti a resistere a un’eventuale invasione sovietica, di principi democratici, pensata subito dopo la guerra, facente capo alla Nato e di cui lui stesso faceva parte. Quattordici ambasciatori della Nato negarono però di saperne alcunché e un portavoce del comandante supremo dell’Alleanza smentì sia Andreotti che Cossiga sostenendo che Gladio non faceva parte della Nato. «In Italia qualcuno aveva addirittura chiesto la messa in stato d’accusa per alto tradimento sia di Cossiga sia di Andreotti. Ebbi pochissime ore per persuadere il Consiglio atlantico che bisognava smentire il portavoce. Ci riuscii forse anche perché in quel momento era segretario generale dell’Alleanza Manfred Woerner, che era stato ministro della Difesa tedesco e conosceva bene l’esistenza di queste strutture clandestine. Fu proprio a seguito di questo successo che fui costretto ad accettare l’invito del capo dello Stato Cossiga a guidare il Cesis, l’organo che coordina i servizi segreti» (a Pino Bongiorno).
• «Io so benissimo che ogni persona adora essere chiamata per nome. Così mi ero segnato, uno per uno, i nomi di battesimo di tutti i diplomatici stranieri presenti al Palazzo, soprattutto dei delegati dei paesi minori, e che però potevano votare in modo decisivo le nostre risoluzioni. Quando ne scorgevo uno da lontano, e magari in quel momento mi sfuggiva come si chiamava, mi inguattavo dietro una colonna, tiravo fuori la mia agendina, e infine gli andavo incontro trionfante».
• I nemici lo chiamano “Canne mozze”, per via delle origini siciliane.
• «Fulci adesso ha un altro fronte. Vice presidente della Ferrero, combatte con la stessa intensità di sempre le copie degli inimitabili Roché fatte in Cina, i “cioccolatini dell’ambasciatore”» (Marco Ansaldo).