30 maggio 2012
Tags : Paolo Fresu
Biografia di Paolo Fresu
• Berchidda (Sassari) 10 febbraio 1961. Trombettista. 260 dischi, oltre 2500 concerti. «Qualcuno è convinto che Tiscali sia un sito internet, mi piacerebbe fargli sapere che è il simbolo della millenaria resistenza nuragica».
• «Un gentile folletto la cui tromba è ormai una delle più belle certezze del nostro jazz nel mondo. Amatissimo in Italia, in Francia praticamente un idolo, viene da un paese di tremila anime ai piedi del Monte Limbara, sul confine fra Logudoro e Gallura. Famiglia contadina con padre poeta» (Paolo Russo).
• «Più di duecento concerti ogni anno. Quattro case, una nel verde delle colline intorno a Bologna, una nel centro storico della città con affreschi cinquecenteschi sulle pareti, una a Parigi, dove ha vissuto quasi vent’anni, e questa nel Logudoro, in Sardegna. “Amo arredare le mie case. Lo spazio vuoto, da sistemare, è rinfrescante, è come scrivere un brano musicale”» [Lauretta Coz, Cds 23/10/2010].
• «Volerlo definire, inscatolare in una categoria è la cosa più difficile. Che in partenza sia un trombettista jazz è l’unica sicurezza. Ma da anni la sua attività ha un raggio d’azione talmente ampio che è persino complicato tenergli dietro» (Aldo Lastella).
• «La musica l’ho scoperta a 11 anni nella banda del paese, intanto prendevo per caso un diploma di perito elettrotecnico e nell’83 quello, invece fortemente desiderato, in Tromba al conservatorio. L’indipendenza economica conquistata insegnando musica alle medie mi ha permesso di arrivare alla svolta dell’84, quando ho capito che suonare poteva diventare la mia vita: il disco Ostinato mi fruttò i primi premi della critica, RadioRai e Musica Jazz. In più in quegli anni c’erano anche pochi trombettisti in giro...».
• Dirige o codirige numerose formazioni, tra cui il Devil quartet (con Bebo Ferra, Paolino Dalla Porta e Morten Lund) e il Fresu quintet (con Tino Tracanna, Roberto Cipelli, Attilio Zanchi ed Ettore Fioravanti).
• Diverse le collaborazioni con il cinema, l’ultima per Vinodentro di Ferdinando Vicentini Orgnani.
• Nel 2007 coordinatore del Pd in Sardegna per la Lista Veltroni: «Non sono un seguace del veltronismo e se mi avesse chiesto il favore il padre eterno avrei detto no. Ma no non potevo dirlo a uno che ha scritto un libro travolgente su Luca Flores, un jazzista sfortunato e sconosciuto a tutti. Non potevo dire no a uno che confisca una villa alla banda della Magliana e la trasforma in un paradiso per la musica. La “Casa del jazz” ce la invidia tutto il mondo. Inverosimile, persino i francesi».
• «Non sono un sommelier ma quando viaggio amo sempre assaggiare il vino locale, trovo sia un modo per conoscere realmente il luogo in cui vai e un bel modo conviviale per rapportarsi agli altri» [a Silvia Danielli, Gds 20/1/2014].
• Sposato con Sonia, violoncellista classica. Vive tra Bologna, Parigi e la Sardegna.