30 maggio 2012
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Biografia di Andrea Franceschi
• Pieve di Cadore (Belluno) 28 luglio 1978. Politico. A 29 anni, nel 2007, diventa sindaco di Cortina d’Ampezzo (lista civica dopo essere stato snobbato da An e Forza Italia). Riconfermato nel 2012 con il 61% dei voti.
• I genitori, Ernesto e Carla, gestiscono un albergo. Laurea alla Bocconi in Economia dei mercati finanziari, «ero tornato a Cortina, dove sono cresciuto, per fare una vacanza: passeggiate e sgambate in bicicletta. E, invece, ad agosto ha sempre piovuto. Così mi sono messo a studiare i dati economici del paese: dalle presenze alberghiere, al mercato immobiliare, dal saldo anagrafico al costo del lavoro. Ho redatto uno studio “Progetto Cortina” e l’ho pubblicato su internet. Ho ricevuto tantissime email, lettere, telefonate. Tutti cittadini che mi facevano i complimenti e mi esortavano a candidarmi alle elezioni. E io ho accettato la sfida» (a Davide Desario).
• «Per amministrare Cortina ha rinunciato a una consulenza con Banca Mediolanum, al pianoforte e agli scacchi. Ha organizzato il referendum (promosso in realtà dall’amministrazione precedente) con cui la città ha chiesto l’annessione alla Provincia autonoma di Bolzano (29 ottobre 2007, i sì hanno vinto col 56%, ma per dar seguito alla richiesta ci vuole una legge dello Stato).
• Sposato con Martina, maestra di sci, un figlio Stefano.
• Dal 24 aprile 2013 non può più metter piede nel territorio del suo Comune. La magistratura di Belluno lo accusa di abuso d’ufficio, turbativa d’asta e violenza privata relativamente all’assegnazione del servizio di monitoraggio della raccolta dei rifiuti. Secondo l’ipotesi d’accusa, il sindaco, in concorso con un assessore e con il titolare di una società aggiudicataria della gara, avrebbe turbato il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando e degli atti amministrativi inerenti il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani del Comune di Cortina d’Ampezzo. Avrebbe inoltre esercitato pressioni sull’allora comandante dei vigili urbani affinché rimuovesse autovelox ed etilometri dalle strade. Da ultimo, a Franceschi viene contestata l’assunzione dell’addetto stampa, Tommaso Vesentini, per un presunto abuso d’ufficio relativo al concorso che ha portato all’assunzione del giornalista. Per quest’ultimo reato, oltre al sindaco e Vesentini, sono indagati anche i tre commissari esaminatori.
«Da un paio d’anni sono sottoposto a un’attenzione oggettivamente senza precedenti da parte della Procura di Belluno. Accetto di essere continuamente oggetto di indagini ogniqualvolta qualcuno presenta un esposto – minoranza, dipendenti non riconfermati, società di vario genere, insomma tutti coloro che sono stati toccati da un’Amministrazione che non è mai scesa a compromessi con nessuno –, mentre chi ha fatto buchi plurimilionari in società pubbliche o ha approvato leggi porcate che distruggono i territori e favoriscono solo i grossi capitali dorme sempre sonni tranquilli».
• Franceschi contestò nel 2011 anche i famosi “blitz di Capodanno” dell’Agenzia delle Entrate nella sua città.
«Cortina fu vittima, non colpevole, e io avevo non solo il diritto, ma anche il dovere di difenderla con forza e coraggio».
• «La Procura della Repubblica di Belluno dà credito alle accuse di una dipendente scontenta e un intero paese viene investito dalla bufera. Ho passato ventuno giorni agli arresti domiciliari, oggi ho il divieto assoluto di mettere piede nel territorio di Cortina e affronto un lungo processo».
• Il Tribunale del Riesame di Venezia ha nel frattempo revocato gli arresti domiciliari sostituendoli con la misura del divieto di dimora.
• Oggi Franceschi vive a San Vito di Cadore, a pochi chilometri da Cortina, e può vedere il suo bambino e sua moglie soltanto in quelle zone franche. Non si è dimesso, però: «Se mi dimettessi tornerei libero immediatamente, ma non lo farò mai».
• Ha raccontato tutto questo nel libro Un sindaco in esilio (Marsilio 2013).