30 maggio 2012
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Biografia di Iaia Forte
• (Maria Rosaria Forte) Napoli 1963. Attrice. Da ultimo per Renato De Maria è stata una prostituta ne La vita oscena (2014), tratto dal noir di Aldo Nove, mentre per Giulio Manfredonia ha realizzato Madre terra, una commedia “ecobiologica” con la coppia Rubini-Accorsi, e per Mario Martone è la padrona della casa dove vanno a vivere Giacomo Leopardi (Elio Germano) e Ranieri (Michele Riondino) ne Il giovane favoloso. Sempre nel 2014 e sempre diretta da Martone, anche a teatro con le Operette morali. «Non so dire se sono io che ho la fortuna di trovare film particolari o se sono i film e i registi che mi ritengono giusta per quei ruoli».
• Studi di violino al Conservatorio, nell’89 si diplomò al Centro di cinematografia. Nello stesso anno in Ha da passà ‘a nuttata (diretta da Leo de Berardinis), in seguito con la compagnia Teatri Uniti di Napoli, nella parte della regina in Rasoi di Enzo Moscato (1991). Tra i suoi film: I buchi neri (Corsicato 1995), Luna e l’altra (Nichetti 1997) col quale vinse il Nastro d’argento Teatro di guerra (Martone 1998). Più di recente, tra l’altro, ne La grande bellezza di Paolo Sorrentino (2013), Miele di Valeria Golino (2013) e Il volto dell’altro di Pappi Corsicato (2012),
• A teatro anche ne I giganti della montagna (Federico Tiezzi 2008), Odissea Penelope (Giuseppe Argirò 2009), Molly B - Tutti i miei sì (Carlo Cecchi 2010), Enea e Didone (Eva Cantarella 2010), Promessi sposi alla prova (Federico Tiezzi 2010-2011) e Il sogno di Lisistrata (Stefano Artissunch 2011).
• Nel 2012 su Ad alta voce (Radiotre) per festeggiare il centenario della nascita di Elsa Morante è, con Sandro Lombardi e Maria Paiato, una delle tre voci scelte per tracciare a ritroso il percorso letterario dell’autrice attraverso la lettura di tre suoi capolavori: le toccherà L’isola di Arturo (1957, Premio Strega).
• «Una delle più grandi attrici della scena italiana» (Angela Calvini), «solare e vivace, densa e ardente, istintiva e vigorosa, è una delle attrici più coerenti e controcorrente» (Fabio Bo).
• «Ho avuto la fortuna di lavorare sempre con grandissimi registi che mi hanno fatto crescere: Toni Servillo che mi ha lanciata, Carlo Cecchi che mi ha insegnato a proteggere la mia diversità in un mondo di attori omologati, Tiezzi, Ronconi, maestro assoluto che stimola lo spettatore anche con scelte difficili».
• «Lamento la condizione degli attori in Italia: non c’è più morale né preparazione. Il risultato è che uno come Corona gira una fiction o che in tv fanno carriera le donne protette dai politici. Io ho una piccola casa di produzione con la quale porto in scena le cose che difficilmente si vedrebbero a teatro» (ad Angela Calvini) [Avv 7/2/2008].
• «Se fosse un oggetto, vorrebbe essere una barca. Se fosse un colore, l’azzurro. E se fosse un film, vorrebbe essere Barry Lyndon (“Vorrei essere lui!”). Nell’attesa, si è messa i panni di Tony Pagoda, protagonista di Hanno tutti ragione (Feltrinelli) di Paolo Sorrentino, per presentarsi in un monologo di un’ora che rilancia i primi due capitoli del romanzo, che Iaia aveva letto quasi per caso durante la cerimonia di consegna del Premio Fiesole (vinto nel 2010 dal regista di La grande bellezza). “Il piacere di incarnare Tony Pagoda”, ci confessa nella sua splendida casa romana, “e di dare suono alla bellissima lingua del libro è stato tale da farmi subito desiderare di realizzarne uno spettacolo, dove recito e canto tre canzoni, La notte e Profumo di te di Pasquale Catalano e Nun è peccato di Peppino Di Capri. (…) Attrice vera, Iaia Forte. Capace di trasferirsi con disinvoltura dalle vesti maschili di Pagoda all’Opera da tre Soldi di Brecht (nel 2014 in scena con l’Orchestra di Piazza Vittorio)» (Aldo Fittante) [Rol 30/8/2013].