30 maggio 2012
Tags : Rino Formica
Biografia di Rino Formica
• (Salvatore) Bari 1 marzo 1927. Uomo politico, socialista del tempo di Craxi. «La politica è sangue e merda».
• Laurea in Economia. Eletto al Senato nel 1968, alla Camera dal 1983 al 1994, fu ministro dei Trasporti nei governi Cossiga II e Forlani (1980-1981), delle Finanze nello Spadolini I e II (1981-1982) e nell’Andreotti VI e VII (1989-1992), del Commercio con l’estero nel Craxi I (1986-1987), del Lavoro nel Goria e nel De Mita (1987-1989). La sua carriera politica finisce con Tangentopoli. «Fu sospettato di avere favorito, in cambio di mazzette, la ditta Emit di Milano per la realizzazione di nastri trasportatori nel porto di Manfredonia. Dopo un processo a Foggia durato undici anni è stato condannato a quattro anni e sei mesi. Ci sono voluti altri sei anni prima che, l’altro ieri, la Corte d’appello di Bari lo assolvesse per non avere commesso il fatto. In precedenza, era già stato assolto - con la stessa ampiezza - dall’accusa, altrettanto fasulla, di tresche con il re delle cliniche pugliesi, Francesco Cavallari (...). La causa durò 14 anni e si è conclusa nel dicembre dell’anno scorso. Formica e Lattanzio (coimputato) e la totalità dei presunti correi (31 persone) furono assolti sia in primo che in secondo grado. Per le cliniche, Formica e Lattanzio trascorsero mesi agli arresti domiciliari. Formica fece il bis dell’esperienza anche per la vicenda Emit» (Giancarlo Perna) [Gio 27/5/2010]. Oggi è presidente del movimento “Socialismo è libertà” che nel 2007 ha aderito al Partito socialista.
• «Passato alla storia del Psi come “anima critica” dello stesso Craxi e a quella della Prima Repubblica come battutista celebre, di quelli capaci di folgorare un avversario con una frase (De Mita? “Un fascista bianco”. Andreatta? “Una comare di Windsor”. Scalfaro? “Una mammoletta...”). Quell’epigramma che ha racchiuso un’epoca: nani e ballerine» (Davide Perillo), coniato in occasione del congresso di Verona (1984) per bollare la soppressione del Comitato centrale e la creazione di un’Assemblea nazionale che - affollata e onnirappresentativa - non avrebbe dato il minimo fastidio al segretario. Ventisette anni dopo, confronta il passato con il presente: «I nani di allora erano giganti» (a Fabio Martini) [Sta 21/1/2011].
• «Immaginifico ministro delle Finanze» (Alessandro Trocino).
• Nell’82 fu il primo a rendere pubbliche le dichiarazioni dei redditi degli italiani: «Facevamo delle pubblicazioni, che davamo innanzitutto ai giornalisti: che i dati venissero pubblicati era una questione di etica e di trasparenza»; nel ’92, suscita scalpore un suo intervento a Mixer in cui ipotizza di dare un lavoro ai contrabbandieri di sigarette in cambio della loro rinuncia al crimine: «considerato che il contrabbando di sigarette viene giustificato dai contrabbandieri con la mancanza di lavoro (…), dimostrino di voler rientrare appieno nella legalità e l’Italia, la società italiana troverà il modo per inserirli nel mondo del lavoro onesto».