30 maggio 2012
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Biografia di Jimmy Fontana
• (Enrico Sbriccoli) Camerino (Macerata) 13 novembre 1934 - Roma 11 settembre 2013. Cantante. Suoi più grandi successi: Il mondo (1966), La mia serenata (vincitrice Un disco per l’estate 1967), Che sarà (1971, portata al successo dai Ricchi e Poveri).
• «Aveva iniziato la sua avventura nel mondo della musica come jazzista alla metà degli anni Cinquanta. È per amore del jazz che ha scelto il suo nome d’arte: Jimmy, un omaggio a Jimmy Giuffré, mettendogli accanto Fontana perché suonava bene, scegliendolo a caso dall’elenco telefonico. Contrabbassista, appassionato di jazz e di cool jazz, Fontana scopre la canzone alla fine del decennio, quando scrive le sue prime canzoni. Da autore riesce a mettere insieme una parte della tradizione melodica italiana con i nuovi sentimenti che stanno emergendo con gli anni Sessanta. È cantautore, ma non fa parte della schiera degli “alternativi”, quelli che provano a cambiare le regole. Lui preferisce allargare i confini della canzone italiana senza strasta» (Ernesto Assante).
• Appassionato d’armi, ebbe qualche grattacapo per una mitraglietta Skorpion acquistata negli anni Settanta e poi venduta a un ex poliziotto. Da quell’arma, ritrovata col numero di matricola abraso in un covo delle Br a via Dogali in Milano, erano partiti i colpi che avevano ucciso i missini Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta (7 gennaio 1978), l’economista Ezio Tarantelli (27 marzo 1985), il sindaco di Firenze Lando Conti (10 febbraio 1986), il senatore dc Roberto Ruffilli (16 aprile 1986).
• «Jimmy Fontana non ricorda ma a suo tempo, nel 1979, agli investigatori della Digos di Roma qualcosa disse, dopo aver raccontato della sua passione per le armi: “La mitraglietta l’ho venduta ad Antonio Cetroli, assieme a una pistola Star 7.63, in cambio di un assegno di 200 mila lire”. Cetroli era un funzionario di polizia del commissariato capitolino del Tuscolano. La vendita sarebbe avvenuta in un’armeria, la Bonvicini di Roma. La titolare del negozio ha confermato parzialmente il fatto, precisando di aver solo messo in contatto le due parti e di non sapere altro. Mentre il commissario Cetroli, interrogato nel 1988 dal pm di Firenze, smentì l’acquisto: “Ho rifiutato la Skorpion dopo aver appreso che era stata classificata come arma da guerra”» (Andrea Pasqualetto) [Cds 4/2/2013].