Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Stefano Folli

• Roma 18 giugno 1949. Giornalista. Editorialista de la Repubblica. Già del Sole 24 Ore. Ex direttore del Corriere della Sera (dal maggio 2003 al dicembre 2004: tra De Bortoli e Mieli). «Cerco il distacco critico da fatti e personaggi».
• «Prima di occupare la famosa poltrona di via Solferino, quella con la Treccani alle spalle, era già stato direttore della Voce Repubblicana, l’organo storico del Pri. E proprio Giovanni Spadolini, segretario del Pri, primo ministro negli anni Ottanta e direttore del Corriere dal 1968 al 1972, è stato uno dei maestri di Folli. Famiglia di origini lombarde, i primi passi nel giornalismo li muove proprio alla Voce Repubblicana, prima della chiusura nel 1978. Quando il giornale torna in edicola, nell’81, è direttore. È il tempo dell’ingresso nello staff di Palazzo Chigi, proprio con Giovanni Spadolini, primo presidente del Consiglio laico nella storia della Repubblica. Alla Voce Repubblicana resta fino all’89 quando diventa caposervizio politico al Tempo. Ma per lui sta per cominciare l’esperienza al Corriere della Sera, dove nel 1990 diventa notista politico, per poi diventare editorialista» (la Repubblica).
• La sua nota quotidiana, prima sul Corriere adesso sul Sole, stella polare di tutti coloro che si interessano di politica.
• «Oggi dovremmo immaginare un giornalismo che si occupa di educazione civile, cultura politica, non stucchevole, utilizzando nuove tecnologie e web in modo intelligente, non passivo. Forse così si può restituire al Paese la possibilità di riconsolidarsi. Insisto sulla memoria storica, mentre oggi il web ci fornisce l’istante. Il rischio è rimanere nella fase della denuncia; la fase successiva è capire cosa è successo e cosa fare» [estratto dal suo intervento del 12/10/2013 al seminario Società e politica di Gabicce Mare (PU)].
• Non passeggia per il Transatlantico di Montecitorio, né frequenta politici. Passioni: la fotografia, i viaggi, i libri e la vela: «In barca si fanno le letture migliori: Hemingway, London e soprattutto Conrad».
• Sposato, un figlio.