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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Marcello Fois

• Nuoro 1960. Scrittore. Con Memoria nel vuoto (Einaudi) ha vinto nel 2007 il premio Grinzane Cavour per la narrativa italiana. Tra gli ultimi libri: Stirpe (Einaudi 2009), Paesaggi d’autore (Diabasis 2010), Nel tempo di mezzo (Einaudi 2012) e L’importanza dei luoghi comuni (Einaudi 2013).
• Quando scrive non lo fa in silenzio, deve sempre avere qualcuno intorno, tanto che, quando è solo, accende la televisione su programmi di cucina, così sente spentolare nella stanza accanto. Inoltre, parte dal titolo: «Il titolo è una specie di bacchetta del rabdomante, capisco che sotto c’è l’acqua. Io scrivo mentalmente e archivio tutto in testa, per me non esistono appunti. Quando ho il titolo giusto, mi siedo e scrivo. Questo è il motivo per cui scrivo un sacco di cose contemporaneamente. A volte ho due titoli giusti, quindi due romanzi. Quando cambio titolo, cambio anche romanzo» [Caterina Bonvicini, Fat 28/01/2013].
• «È nato a pochi metri dalle case di Grazia Deledda e Salvatore Satta. L’autore di Sempre caro, romanzo-rivelazione tradotto in 23 lingue, di Picta (che vinse il premio Calvino nel 1992), Ferro recente, Meglio morti per non citare che alcuni dei suoi gialli – o presunti tali – dove le cadenze della narrativa di genere vengono asciugate e sincopate in libri duri, affascinanti e spesso onirici, sa di essere stato messo sulla strada della letteratura da Nuoro, perché a Nuoro, spiega, l’arte di raccontare fa parte della vita quotidiana e della tradizione» (Mario Baudino).
• «Il sardo è un individuo stirato tra due estremi: da una parte un senso anche folclorico dell’orgoglio, non sempre sincero, e dall’altra una depressione diffusa. In mezzo a questi due eccessi in genere non c’è niente. La stessa persona si lamenta che “qui non si può far niente, ce ne dobbiamo andare” e contemporaneamente però ti taglia un pezzo di formaggio e ti dice “mangialo perché un altro così nel mondo intero non si trova”. Questi due sardi, nello stesso sardo, non combaciano mai. Questa è l’insularità, la sarditudine è questo vuoto che c’è in mezzo».