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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Arnoldo Foà

• Ferrara 24 gennaio 1916 - Roma 11 gennaio 2014. Attore. Da ultimo visto nel monologo Il vecchio è scappato (testo di Luis Gabriel Santiago). Al cinema con Il 7 e l’8 (film di Ficarra&Picone) e La rabbia. «Dario dice: Io Fo. Ma in fondo lui che fa? Io almeno, Foà».
• «Uno dei volti storici della prosa e della tv italiane. Famosa voce robusta ma leggermente roca» (Corriere della Sera). «È stato in scena con Benassi, Ricci, Gassman, la Ferrati, Randone, la Pagnani e tanti altri, ed è stato diretto da Visconti, Strehler, Ronconi e Squarzina, fino a Vacis. Non è solo attore: ha scritto drammi, commedie, romanzi e raccolte di poesie» (Rodolfo Di Giammarco).
• «Ha attraversato tutto lo spettacolo del secondo Novecento: prosa, rivista, opera, doppiaggio - è stato la voce di Jean Gabin, e poi radio, televisione, cinema (con Blasetti, Losey, Minnelli, Orson Welles). Negli anni Sessanta, caso unico nella storia della discografia, è entrato nella classifica dei top ten con un disco di poesie di García Lorca, unendo grandi numeri e massimo della qualità. Foà sa bene che una carriera è fatta di alti e bassi: c’era una volta un ragazzo ebreo buttato fuori dal Centro sperimentale di cinematografia a causa delle leggi razziali, e poi un certo Puccio Gamma, che con lo pseudonimo si guadagnava la giornata da sostituto, girando da un teatro all’altro. Forse è fatto di un misto di rigidità, una disciplina da travet, ha sempre detto che un attore è come un medico o un ragioniere, e di inventiva: ha usato la sua inconfondibile voce in tutti i modi. Non è mai stato diplomatico: sparava sul teatro d’avanguardia quando andava per la maggiore; faceva il presentatore aggressivo, “cattivo”, quando la tv era ancora un ossequioso tinello di famiglia; difendeva l’intrattenimento quando l’impegno, per un artista, era il massimo; attaccava la retorica dell’antifascismo in piena nouvelle vague resistenziale» (Annamaria Guadagni).
• Annunciò dai microfoni dell’Eiar la fine della seconda guerra mondiale.
• Nel 1994, indignato per la vittoria elettorale di Silvio Berlusconi (e soprattutto dei suoi alleati post fascisti), andò a vivere alle Seychelles. Ci restò quattro anni.
• «Vorrei solo dormire. Addormentarmi per sempre. Come mi sento a quasi 92 anni? Mi sento a pezzi, come mi sentivo da giovane. Niente di nuovo. Riconosco di essere vecchio solo perché me lo ricordano ossessivamente gli altri. Ma non mi lamento. Non ho mai avuto la vocazione all’infelicità».
• Sposato nel 2000 con Anna Procaccini (quarta moglie), «la mia metà, in età e in altezza». Quattro figlie.
• «Ah, sì, c’è una cosa che mi dà la felicità. Quando piscio. Pisciare alla mia età diventa una conquista».
• «Cosa sta leggendo? “Sono cazzi miei...”. Io sto leggendo Le pompe di Satana. “Che roba è?”. Un suo romanzo del ‘90. “Non mi ricordo d’averlo scritto. Di che parla?”. Anna lo va a prendere. Foà inforca gli occhiali e si perde a leggerlo. “Però, non è male. Lo leggo come se non fosse una cosa mia. Questo è il bello dei 91 anni”» (Giancarlo Dotto)..