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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Carlo Flamigni

• Forlì (Cesena e Forlì) 4 febbraio 1933. Membro del Comitato di bioetica. Presidente onorario dell’Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) e dell’Aied (Associazione italiana per l’educazione demografica). Socio onorario della Consulta di bioetica. Dal 1990 al 1994 e dal 1999 al 2004 fu presidente della Società italiana di fertilità e sterilità. Dal novembre 1994 al dicembre 2001 direttore dell’Istituto di ginecologia e ostetricia dell’Università di Bologna. Candidato alle europee del 2009 con Sinistra e libertà (non eletto). «Al profilattico bisognerebbe fare un monumento, ha salvato più vite di Garibaldi».
• «Pioniere della fecondazione assistita in Italia» (Elena Dusi).
• «Ha inaugurato la sua casistica di bambini, venuti dalla provetta, nel 1984. Da allora si è occupato di ricerche sul congelamento di embrioni e di ovuli, di gravidanze in donne in menopausa, di problemi etici legati a queste tecniche, optando per un approccio laico al problema» (Adriana Bazzi) [Cds 6/10/2010].
• Grande rimpianto di non aver insistito con gli esperimenti condotti sugli uteri asportati per malattie. Aveva scoperto che, tenendoli in vita attraverso la circolazione artificiale, in essi avvenivano i medesimi cambiamenti che si verificavano nel corpo della donna. «Scattò l’ambizione di tentare di più, ovvero di verificare se un embrione riusciva ad annidarsi in quell’utero senza identità e senza un corpo di appartenenza. “Era il 1987: scegliemmo embrioni alteratissimi che non avrebbero mai potuto diventare vita vera e tentammo l’attecchimento. Sembra una storia alla Frankenstein, eppure il miracolo avvenne: partì questa gravidanza artificiosa, ma non artificiale, visto che sia l’utero, sia l’embrione, erano veri. Ma ci cadde addosso un grande sbigottimento: si trattava di un evento epocale per il quale nessuno era pronto, né in Italia, né altrove. Capii che ci eravamo spinti oltre il limite; ebbi come un senso di mostruosità, di paradosso; dovevo interrompere e non pensarci più”» (a Franca Porciani) [Cds 20/9/2010].
• Si è occupato (scrivendo anche libri) di aborto, contraccezione e fecondazione assistita. Sulla pillola del giorno dopo: «È osteggiata dai medici cattolici pur non essendo un abortivo perché in Italia sappiamo solo fare la morale e non dare informazioni» [Caterina Pasolini, Rep 10/1/2011].
• «Mai una legge è stata tanto efficace quanto la 194. Ma adesso si cerca in tutti modi di rendere difficile il percorso delle donne (…) Accedere ai servizi è sempre più difficile, e le donne più fragili, le più giovani, le straniere, finiscono nella trappola dell’illegalità. È una sconfitta per tutti» (a Maria Novella De Luca) [Rep 12/5/2011].
• Sul flop di partecipazione a referendum abrogativi del 2005 (legge 40, utilizzo delle cellule staminali ecc.): «Lasciarono indifferenti gli italiani perché parlavamo di cose che la gente non capiva e che pensava sofisticate. Avremmo dovuto invece parlare semplicemente di diritti» [Rep.it 28/8/2012].
• Nel 2011 arriva in aula il testo di legge sul biotestamento: «In tutti i pareri del Comitato di bioetica, tra laici e cattolici restava sempre aperta una porta sulla libertà di scelta del paziente. Fino al 2008, quando però le cose sono cambiate: l’influenza del Vaticano si è fatta più forte, ed è passata la tesi che l’alimentazione e l’idratazione fossero non terapia ma cure dovute per alleviare la sofferenze. Tesi confutate da tutte le società scientifiche» (a Maria Novella De Luca) [Rep 8/7/2011].
• Autore del Manifesto di bioetica laica con il filosofo Armando Massarenti e lo scientista Maurizio Mori.
• Nel Comitato di bioetica litigava spesso con Lucetta Scaraffia.
• Alla produzione di saggistica medica ha affiancato quella di narrativa (soprattutto polizieschi e libri per l’infanzia). Debutto nel 1999 con l’antologia di racconti Figli dell’acqua figli del fuoco (Pendragon), altri libri: Giallo uovo (Mondadori 2002, rist. Sellerio, 2012), Un tranquillo paese di Romagna (Sellerio, 2008) e da ultimi La certezza del ricordo (Baldini Castoldi e Dalai, 2013) e Scuola di streghe (Ogni uomo è tutti gli uomini, 2013).
• Sposato con la sociologa Marina Mengarelli, vivono nelle campagne intorno a Forlì.