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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Raffaele Fitto

• Maglie (Lecce) 28 agosto 1969. Politico. Laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Bari. Ministro degli Affari regionali nel Berlusconi IV. Ex presidente della Regione Puglia (2000-2005, poi sconfitto da Nichi Vendola con uno scarto di 14 mila voti). Nel 1999 fu eletto al Parlamento europeo, nel 2006, 2008 e 2013 alla Camera (Forza Italia/Pdl e ancora Forza Italia).
• Ultimo dei tre figli di Salvatore e Rita Leda Dragonetti (figura chiave della sua ascesa politica): «“A 19 anni, dichiarai che avrei fatto il presidente della Regione Puglia”. Nel nome del padre. Al posto del padre. “Avevo festeggiato il compleanno il giorno prima e anche quella sera, come le due precedenti, sarei dovuto andare via con lui, mio padre. E invece...”. Quella sera, il 30 agosto 1988, Salvatore Fitto, presidente della Regione Puglia, morì in un incidente stradale. “E io forse per la rabbia che avevo in corpo, forse perché non capivo come la vita potesse cambiare dalla sera alla mattina a quel modo, decisi e dissi che avrei seguito l’impegno di mio padre. Ancora me li ricordo i sorrisi tra il dispiaciuto e il compassionevole che ricevetti quel giorno, a colpi di ‘povero ragazzo’. Però, risultati alla mano, un po’ di sassolini me li sono tolti, scoprendo per giunta quali fossero gli amici del presidente Salvatore Fitto e quali i veri amici di mio padre. Anche se capire quello che avevo in testa allora, mi rendo conto, non era facile”» (Cesare Fiumi).
• «A Maglie, la città natale, Raffaele era stato fin lì considerato un figlio di papà. Buona mezzala nel gioco del pallone, arrogante con i professori, frequentatore di discoteche, sfegatato democristiano che faceva a pugni con i comunisti. Ma il giorno delle esequie del padre indossò la camicia bianca e l’abito scuro e da allora non li tolse più (...) Rappresenta il berlusconiano che va a genio al Cav. Ha i difetti di sorridere poco, essere scarsamente comunicativo e dalla cadenza leccese» (Giancarlo Perna) [Grn 4/11/2013].
• Dopo il crollo della Dc sotto Tangentopoli passò ai Popolari di Martinazzoli. Poi con Buttiglione nella Cdu alleata a Forza Italia; da allora è rimasto fedele al Cavaliere. A Massimo D’Alema, che nel 1995 tentò di corteggiarlo offrendogli la presidenza della Puglia, rispose: «No grazie, sono a destra e ci resto» (ibid.).
• Convinti che si fosse fatto dare cinquecentomila euro da Giampaolo Angelucci a cui avrebbe concesso, in cambio, la gestione di undici case di assistenza per anziani, il 20 giugno 2006 i sostituti baresi Roberto Rossi, Lorenzo Nicastro e Renato Nitti ne chiesero l’arresto per concorso in corruzione e illecito finanziamento ai partiti: autorizzazione negata all’unanimità dalla giunta per le autorizzazioni della Camera, rimase ai domiciliari fino al successivo 2 agosto. Il 22 dicembre 2007 la richiesta di rinvio a giudizio. Il 12 febbraio 2013 la condanna in primo grado a quattro anni (tre dei quali annullati per effetto dell’indulto): «Riconosciuto colpevole di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio, è stato interdetto per cinque anni dai pubblici uffici» e per un anno a trattare con la pubblica amministrazione. Contestato anche «un finanziamento di 30 milioni agli oratori cattolici». Il pm aveva chiesto sei anni e sei mesi. Assolto dalle altre accuse di «peculato per aver stanziato 189.700 euro del fondo di rappresentanza del presidente della giunta regionale a favore di soggetti elencati in due determine dirigenziali» e abuso d’ufficio per «la proroga di 12 mesi di un appalto da 556 mila euro alla Asl di Lecce» (ibid.).
• S’intestò la sconfitta di Rocco Palese alle regionali pugliesi del 2010, e per questo rassegnò le dimissioni da ministro (poi respinte). Giorgio Dell’Arti: «Berlusconi voleva allearsi con la Poli Bortone e candidarla contro Nichi Vendola. Della coalizione, in questo caso, avrebbe fatto parte anche l’Udc. Invece Fitto ha voluto lasciar fuori la Poli Bortone e ha convinto Berlusconi che Rocco Palese da solo ce l’avrebbe fatta. Amara lezione: con i voti raccolti dall’alleanza Poli Bortone-Udc, il Pdl avrebbe vinto in Puglia e sorpassato il centro-sinistra a livello nazionale per 7 regioni a 6» (Giorgio Dell’Arti) [Gds 31/3/2010].
• Nel suo governo «Berlusconi gli assegnò un ruolo centrale: portabandiera degli interessi del sud, per bilanciare la presenza della Lega e non dimenticare che il vero serbatoio di consensi per il Pdl sono le regioni meridionali» (Marco Damilano) [Esp 26/3/2009].
• Nominato ministro, Tremonti lo incaricò di riprogrammare i fondi europei e Fas e di interrompere la loro distribuzione a pioggia. «Scoprì che solo il 43 percento destinato agli anni 2000-2006 fu utilizzato» (Gianmaria Pica). Provò a cambiare le cose, tanto che «negli ultimi mesi del governo Berlusconi, con il ministro Fitto, la spesa di questi fondi subì una forte accelerazione» (Davide De Luca) [Pst 5/4/2013].
• Altre questioni affrontate da responsabile degli Affari regionali: approntò un pacchetto costituito da due decreti, uno sulla perequazione infrastrutturale e uno sulle nuove regole per il Fas; s’impegnò a non far fallire il piano casa varato dal governo Berlusconi, soprattutto al sud; favorevole a una nuova sanatoria edilizia e fiscale; propose, invano, di togliere dalla provincia di Bolzano i 36 mila cartelli turistici scritti nella sola lingua tedesca; con Giulio Tremonti diede vita al Piano sud che poté contare su 80 miliardi di euro (frutto della riprogrammazione dei fondi). Massimo Giannini: «Il Piano sud è un probabile bluff» [Rep 9/4/2011].
• A Giulio Tremonti, che in consiglio dei ministri spingeva per il suo progetto di una banca del sud: «Di quale progetto parli? Hai un testo da sottoporre alla nostra attenzione?» [Alessandro Barbera, Sta 10/10/2009].
• All’epoca dell’emergenza rifiuti in Campania polemizzò con le regioni del nord e con i leghisti: «Per risolvere l’emergenza rifiuti serve la collaborazione di tutti, e solidarietà tra le regioni». Risposta di Filippo Penati: «Non un chilo dei rifiuti di Napoli deve arrivare nella nostra regione». Roberto Castelli: «L’immondizia napoletana non la vogliamo».
• Nell’agosto 2011 polemiche per il suo spostamento in treno da Lecce a Bolzano, dove si recava in villeggiatura con la famiglia. Pare avesse contattato i vertici di Trenitalia per garantirsi un trattamento di riguardo: «Vennero selezionati e scelti i macchinisti e i controllori, fu garantita una scorta di protezione aziendale su tutto il tragitto, più gli ispettori affiancati al personale di macchina e di bordo perché tutto filasse liscio. Non solo: il treno viaggiò con particolare cura per la circolazione e la puntualità e vennero aggiunte due carrozze: una dotata di suite matrimoniale e doccia in camera (...) E una che venne messa a disposizione ma vuota, cioè non prenotabile» (Cinzia Gubbini) [Man 24/8/2011].
• Dimessosi Berlusconi nel novembre del 2011, venne descritto dai giornali come uno dei fedelissimi del segretario Pdl Angelino Alfano. Si sospettavano anche trame con l’Udc di Casini: «In un preoccupato capannello di peones ci s’interrogava con ansia a vicenda: “A che gioco sta giocando Fitto? Vuoi vedere che ha ripreso a trattare sottobanco con Casini? In fondo sono due democristiani”» (Fabrizio D’Esposito) [Fat 9/11/2011].
• Di Alfano, che nel febbraio 2012 contestò a Monti l’incontro di alcuni ministri senza il coinvolgimento di tutti i leader di maggioranza, disse: «Il nostro segretario oggi ha dimostrato di avere due quid così» (a Francesco Bei) [Rep 8/3/2012].
• Grande sostenitore delle primarie del centro-destra, inizialmente previste per il 16 dicembre 2012: «Devono essere un successo di partecipazione democratica e devono permetterci di recuperare nei sondaggi». Una volta sfumate e annunciato il ritorno in pista di Berlusconi, fu «uno dei pochi a non aver aderito al coro dei laudatori» (Francesco Bei) [Rep 14/12/2012].
• Per molto tempo il suo nome è stato tra quelli (Quagliarello, Schifani, Alfano ecc) dati per uscenti verso il partito di Mario Monti per le politiche 2013 (verrà poi rieletto col Pdl).
• Dopo le elezioni del 2013, a chi gli chiedeva chi fossero i candidati del Pdl alla presidenza di Camera e Senato: «Abbiamo un’urgenza su tutte: salvare il soldato Berlusconi» (a Salvatore Merlo) [Fog 16/3/2013].
• La nascita del governo Letta coincise con il cambio di rapporti con Alfano: «Escluso dal governo di larghe intese e da ogni incarico, si sentì tradito dal suo vecchio amico Alfano, che gli preferì Renato Brunetta per il posto di capogruppo alla Camera» (Salvatore Merlo).
• «Era stato il ragazzo d’oro di Forza Italia. Il giovanotto su cui Berlusconi aveva posato gli occhi per costruire un futuro radioso. Poi arrivò Angelino Alfano. Poco a poco, Fitto si sentì ai margini (...) Eppure conservarono un rapporto dignitoso, almeno finché il reggente del Pdl non decise di affidare a Brunetta il ruolo di capogruppo a Montecitorio. Fitto ci sperava per sé» (Mattia Feltri) [Sta 26/10/1983].
• Da lì prese a ricompattarsi sulla linea del Pdl (e, dopo la rifondazione del 9 dicembre 2013, di Forza Italia), prendendo posto tra i cosiddetti «falchi» o «lealisti» a Silvio Berlusconi. Antonio Polito: «Democristiano mite per discendenza genetica, sembrò trasformato dall’antipatia politica per Alfano nel più rapace degli avvoltoi» [Cds 11/8/2013].
• Nell’ottobre 2013 chiese un azzeramento dei vertici del Pdl e un congresso nazionale: molti commentatori videro in questo «la via maestra per far fuori Alfano» (Giorgio Dell’Arti) [Gds 7/10/2013].
• Luigi Bisignani lo indicò come il giovane cui Berlusconi avrebbe dovuto dare in mano il partito (in alternativa a Marina). Da lealista era «un caterpillar, andava dritto verso l’obiettivo. Non vestiva più le noiose grisaglie ministeriali di uomo del sud, usava gli spezzati e le camice button down. Tuttavia in televisione non sfoderava quel tipo di eloquio che manda in sollucchero Berlusconi, il quale negli ultimi tempi non lo amava particolarmente, sebbene lo ascoltasse molto» (Amedeo La Mattina) [Sta 14/11/2013].
• I rapporti si sono ulteriormente incrinati con l’arrivo in Forza Italia di Giovanni Toti, secondo molti per fare piazza pulita proprio dei falchi. Pare inoltre che il Cavaliere ancora «non gli perdoni l’opposizione ai suoi piani» ai tempi della vittoria di Vendola in Puglia (Mattia Feltri) [Sta 29/11/2013].
• Maurizio Crippa: «Fitto è in scadenza di contratto» (Maurizio Crippa).
• Il 26 gennaio 2014 organizzatore a Bari della convention per celebrare i 20 anni di Forza Italia: «Siamo qui non soltanto per ricordare, ma anche per rilanciare: qui non c’è soltanto il nostro orgoglio, ma anche un progetto per il futuro». Invitato, all’ultimo minuto Berlusconi decise di non presenziare né di mandare uno dei suoi videomessaggi.
• «Uno dei più furbi leoni berlusconiani» (Federico Geremicca) [Sta 7/1/2010].
• «Senza la sua assoluta mancanza di carisma e di empatia mai e poi mai Vendola sarebbe diventato governatore» (Camillo Langone) [Fog 9/6/2012].
• «Passione per il calcio giocato» (dalla Navicella, il volume che raccoglie le biografie di deputati e senatori). Tifosissimo della Juventus.
• È stato fidanzato con Lucia Baresi (oggi moglie del Ceo di News International Tom Mockridge). Il 30 giugno 2005 ha sposato Adriana Panzeri. Due figli, Salvatore (come il nonno) e Gabriele.