30 maggio 2012
Tags : Umberto Fiori
Biografia di Umberto Fiori
• Sarzana (La Spezia) 1949. Poeta. Scrittore. Critico. Tra i suoi libri: Dialogo della creanza (Lietocolle 2007), Vera storia di Boy Bantàm. Raccontata dal suo scopritore, il professor Amos Merli (Le Lettere 2007), La poesia è un fischio (Marcos y Marcos 2008), Voi (Mondadori 2009). Nel 2014 l’intera serie dei suoi versi è stata raccolta in un Oscar Mondadori intitolato semplicemente Poesie 1986-2014.
• Dal 1975 al 1983 è stato chitarra, armonica e voce degli Stormy Six (etichetta indipendente “L’Orchestra”). Réunion nel 1993 in occasione di un concerto al teatro Orfeo di Milano. «Per essere poeta occorre saper cantare».
• «Sostiene che il poeta non è colui che detta, che ispirato inventa e gioca, ma è colui che ascolta finché non sente la precisa parola con la “voce” (che è solo quella, cioè la parola giusta con quel suono, con quella forza, con quel soffio vivo)» (Ottavio Rossani).
• «Fare poesia è rischiare la parola. Non c’è un giudizio obiettivo. Sia il dilettante che il poeta laureato sono sullo stesso piano. Non c’è niente di sicuro. Nella poesia c’è qualcuno che parla degli affari suoi, ma la grande lirica è quella che attraverso le vicende personali riesce a fare qualcosa di esemplare. Per me è un discorso politico, un modo per essere con gli altri. Il poeta nel Novecento era un soggetto privilegiato: D’Annunzio, Montale, Pasolini. Una voce che si distingue dagli altri. Nei miei versi non c’è la prima persona. Il poeta non si stacca dagli altri. Nelle canzoni c’è una dimensione epica, la comunità è già data. Nella poesia no; è una comunità a venire» (a Marco Belpoliti) [Ttl-Sta 5/4/2014].
• «In Italia fare il poeta è come essere amante del baseball in un paese in cui prevale il calcio».