30 maggio 2012
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Biografia di Pio Filippani Ronconi
• Madrid (Spagna) 10 marzo 1920 – Roma 11 febbraio 2010. Orientalista. Conte. Si definiva un «italiano all’estero». Ha insegnato Religioni e filosofie dell’India all’Istituto Orientale di Napoli, dove è stato incaricato anche di Lingua e letteratura sanscrita e di Religioni del Medio ed Estremo Oriente.
• «Il padre passò la vita tra l’Italia, l’Inghilterra, i Caraibi fino in Patagonia. La madre fu fucilata dai repubblicani, in Spagna, durante la guerra civile, finita la quale il giovane caballero che in quel momento conosceva già lo spagnolo, l’inglese, l’arabo, il turco... tornò in Italia» [Luigi Mascheroni, Grn 12/2/2010].
• «Il mio mondo iniziava con il Cid Campeador, visto che lo avevo tra i piedi: era un’immagine di coraggio. Avevo una vita intima in profondo contrasto con la povertà che dovevo assaporare… una vita che guardava a un futuro eroico. Quando partii per la seconda volta in guerra, da giovane ufficiale, mi affacciai al finestrino del treno e gridai “Viva la muerte!” Perché la bella morte era quel che di meglio potesse capitare per difendere la patria… ciò per cui vale la pena di vivere: un uomo si educa per allevare i figli e per combattere, questo avevo sempre pensato fin da bambino, ascoltando i racconti di mio padre e Il cantar del mio Cid» [da un’intervista su campaniarrabbiata.blogspot.it 18/4/09].
• Conosceva una quarantina di lingue: «tutte le principali lingue europee (viventi e defunte) più l’arabo, il persiano, il turco, il sanscrito, il pali e il cinese. Una quarantina. Ha pubblicato 140 tra saggi, studi e articoli, come Ismaeliti ed Assassini (Arché), Miti e religione dell’India (Newton Compton), Storia del pensiero cinese (Bollati Boringhieri). Ha tradotto in italiano antichi testi, tra cui le Upanishad (sulle quali si suicidò Pierre Drieu La Rochelle) e il Canone buddista, che tutti gli orientalisti traducono dall’inglese perché il pali dell’originale è troppo lontano dal nostro idioma» (Il Foglio).
• Guerriero prima che studioso, cintura nera di aikido, ex pugile, la sua collaborazione con il Corriere della Sera fu interrotta quando emerse il suo passato nelle Waffen SS. «Così ricorderà Pio Filippani Ronconi la polemica che per giorni tenne banco sui giornali: “L’acqua bagna, il fuoco brucia: è il dharma, come lo chiamano gli indiani... sarebbe a dire che ognuno fa le cose con i mezzi che ha. C’è gente che striscia nel fango e non può fare altro che inzaccherarti”» [Mascheroni cit.].
• «Sembra il Riccardo III di William Shakespeare, e cioè il virtuoso dell’azione. La guerra lo ha attraversato facendolo suo. “Ero alto un metro e settantotto centimetri e mezzo. Volevo andare nei paracadutisti, ma non mi presero per mezzo centimetro, non ci riuscii neppure mettendo mezza saponetta sotto il tallone per alzarmi di più. Me ne vergognai. Feci però la guerra nel modo migliore. Ho avuto tutte le malattie, tutte le smorfie della morte e anche tutti i suoi recessi: la diarrea di sangue, l’epatite, la setticemia. Per questo non ho mai permesso a nessun signorino vestito bene, quelli che vedevo nelle scuole ufficiali, di insegnare a me la guerra”. Lui incarna il fuoco di Marte» (Pietrangelo Buttafuoco) [Fogli consanguinei, Ar 2002].
• Laurea honoris causa in Teologia e scienze dell’Islam all’Università di Teheran e in Filosofia della storia nell’ateneo di Trieste.
• Della vecchiaia dice: «Non me ne importa un fico secco, anche se dimentico molte cose. Ho avuto la possibilità di vivere la poesia, nel senso greco di poiesis, la bellezza di esprimere me stesso in quella che era la vita di un caballero. Ma sono passato attraverso queste esperienze come… come un divertimento» [campaniarrabbiata.blogspot.it cit.]
• Due figli: Sveva Olga e Rodrigo.