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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Davide Ferrario

• Casalmaggiore (Cremona) 26 giugno 1956. Regista. Sceneggiatore. Tra i suoi film: La fine della notte (1989), Anime fiammeggianti (1994), Tutti giù per terra (1997), Figli di Annibale (1998), Guardami (1999), Dopo mezzanotte (2004), il film documentario La strada di Levi (2006), che ripercorre le tappe del viaggio di ritorno di Primo Levi da Auschwitz a Torino, Tutta colpa di Giuda (2009) e i documentari Piazza Garibaldi (2011) e La luna su Torino (2013). Sua, fra gli altri, la sceneggiatura di Io uccido, il film tratto dal romanzo di Giorgio Faletti.
• «Non faccio i miliardi, neanche con Tutti giù per terra. Ma non mi sento emarginato, riesco a vivere di cinema e a fare quello che voglio. Dalla periferia dell’impero. E sono conosciuto più fuori che in Italia» (a Paolo D’Agostini).
• Laureato in Letteratura angloamericana alla Statale di Milano, «negli anni Settanta ero un fiorettista di belle speranze ma il momento storico presentava, diciamo così, tentazioni che mal si conciliavano con una rigorosa vita da atleta. Mi dovetti accontentare di diventare un dignitoso seconda categoria sia di fioretto che di spada. Una carriera da mediano, per dirla alla Ligabue. Ma al di là dei risultati agonistici, la scherma ha cambiato la mia vita. Non esagero. La scherma non è solo uno sport. È una disciplina: non basta essere buoni atleti, bisogna saper pensare. È un’arte: chi ti insegna non è un allenatore, è un maestro. Infine è una grande, catartica metafora della vita: nessuno sport chiama assalti gli incontri».
• Due romanzi: Dissolvenza al nero (Sperling, 1995) e Sangue mio (Feltrinelli, 2010).
• Scrisse al Manifesto per dichiararsi contrario al boicottaggio di Israele alla Fiera del libro di Torino, anche se «convinto che nel conflitto medio-orientale non si possa fare a meno di stare con i palestinesi».
• Nel 2004 firmatario di una petizione a favore di Cesare Battisti e garante degli occupanti del centro sociale di Bergamo Pacì Paciana [Fabio Finazzi, Cds 19/11/2013].
• Dichiaratamente ateo.