30 maggio 2012
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Biografia di Michele Ferrari
• Ferrara 26 marzo 1953. Medico. «È doping solo quello che viene trovato ai controlli». [Il Foglio 10/8/2012]
• Preparatore di numerosi atleti fra i quali il sette volte vincitore del Tour de France Lance Armstrong, ex allievo del professor Francesco Conconi, imputato principale di una serie di reati collegati al doping. Radiato dal Coni nel 2002, nel luglio 2012 l’agenzia antidoping degli Stati Uniti (Usada) lo ha inibito a vita dall’esercizio della professione sportiva, per violazione del regolamento antidoping, nell’ambito delle indagini sulla Us Postal di Armstrong. «Il nome di Michele Ferrari compare 480 volte nel dossier dell’Usada che ricostruisce il “più sofisticato sistema di doping della storia”. Quello di Lance Armstrong, l’utilizzatore finale, viene citato 200 volte» (Paolo Tomaselli). [Corriere della Sera 10/10/2013]
• Il 1 ottobre 2004 venne condannato in primo grado a 1 anno di reclusione e 900 euro di multa per frode sportiva. Venne invece assolto «perché il fatto non sussiste» per l’altra accusa: esercizio abusivo della professione di farmacista. La corte d’Appello di Bologna il 14 settembre 2006 l’ha poi assolto anche dall’accusa di frode sportiva per prescrizione, ma «gli imponenti indizi impediscono un pronunciamento di innocenza» (così scrisse la Corte) [la Repubblica 15/9/2006].
• Anche il marciatore Alex Schwazer, trovato positivo all’Epo alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012, ammise i suoi contatti con Ferrari: «L’ho incontrato 5-6 volte, ma da lui non ho mai preso farmaci: mi preparava le tabelle di allenamento» [Francesco Alberti, Corriere della Sera 9/8/2013]. Diversa la versione di Ferrari: «Sono stato contattato da Schwazer nel luglio 2009; c’incontrammo a Sankt Moritz, dove mi trovavo in vacanza. Abbiamo cercato di mantenere riservata la collaborazione, però non ci siamo mai nascosti: a Ferrara i test su strada li facevamo sull’argine destro del Po, su una pista ciclabile assai frequentata.». Otto, dieci incontri in Emilia, secondo Ferrari, e due fuori: «Ci siamo visti un paio di volte sul mio camper». A Verona Nord il 1° maggio 2010 e a Vipiteno (Bolzano) nell’estate dello stesso anno. «A Verona fra l’altro c’era anche Carolina (Kostner, pattinatrice e compagna di Schwazer, ndr), che era andata a vedere una gara di Alex» (a Giacomo Amadori e Gianluca Ferraris). [Panorama 24/8/2012]
• Sui rapporti Schwazer-Ferrari sono in corso le indagini della Procura di Bolzano. «A quanto risulta dalle dichiarazioni dello stesso Ferrari e dall’indagine che sta conducendo la Procura di Bolzano, a propiziare l’incontro tra il medico e l’atleta era stato Pietro Ferrero, l’amministratore delegato dell’azienda produttrice della Nutella (di cui Schwazer era testimonial, ndr) deceduto nell’aprile 2011» (Claudio Gatti). [Il Sole 24 Ore 16/1/2013]
• Nell’agosto 2012 la Procura di Padova lo ha indagato per associazione per delinquere finalizzata al traffico e all’utilizzo di sostanze dopanti, riciclaggio, evasione fiscale e contrabbando. Insieme lui sono indagati una settantina di atleti o ex atleti. Per gli inquirenti Ferrari e i suoi soci (tra cui un procuratore emiliano, specializzato in campioni dell’ex Unione Sovietica) avrebbero offerto agli atleti pacchetti fino a 50 mila euro l’anno, comprensivi di assistenza medica e consulenza legale e nei contratti con le squadre.
• «Il primo cenno del terremoto sul doping nello sport italiano risale al settembre 2010. La scena si svolge sull’Appennino bolognese. A bordo del suo camper, attrezzato come un laboratorio, Ferrari incontra un ciclista di San Marino, un trentacinquenne ancora con qualche ambizione. I due non lo sanno, ma sono pedinati dagli agenti della Procura di Padova: l’atleta, secondo l’accusa, è un “pusher” di eritropoietina, detta anche Epo, farmaco dopante vietatissimo. E si sospetta che stia portando al medico una partita di fiale appena arrivata sul Monte Titano da Milano. I detective hanno farcito il furgone di cimici e ascoltano i due, che parlano di dosaggi, di prezzi. “Hai detto che sono 63 da 4 mila” dice Ferrari. E aggiunge: “15,75 da 1.000 per 50”. Il sorriso degli investigatori si allarga: 15,75 è il prezzo ufficiale delle fiale di Epo da 1.000 u.i., l’unità internazionale che misura la concentrazione di ormoni in una soluzione. Arriva il momento del congedo, Ferrari offre al ciclista un tè freddo. Lui si sottrae: “No, no, c’è lo zucchero”. Evidentemente lo spaventa più dell’Epo. Pochi giorni dopo quell’incontro, il ciclista è stato interrogato e perquisito per ordine del pm padovano Benedetto Roberti, ex magistrato militare: nel suo frigo la polizia ha trovato alcune fialette della sostanza» (Giacomo Amadori e Gianluca Ferraris). [Panorama 24/8/2012]
• «L’uomo che da vent’anni agita i retroscena medici e farmacologici dello sport mondiale e di cui si conoscono solo un paio di foto» (Marco Bonarrigo). [Corriere della Sera 10/10/2013]
• Ha sempre sostenuto che le sue tabelle migliorano le prestazioni dell’atleta puntando su dieta, postura, allenamenti in altura e iperidratazione presforzo. [Giacomo Amadori e Gianluca Ferraris, Panorama 24/8/2012]
• «Lui, dal canto suo, ha fatto sapere di essere in pensione. È proprio così? Da sempre il Dottor Mito ha una cerchia di clienti devoti. Sono cicloamatori non giovani e di buona disponibilità economica. Gli scrivono da tutto il mondo. Lo venerano e pagano bene i suoi consigli e le sue tabelle di allenamento. I più fidati venivano anche invitati a stage sul campo, poi ufficialmente sospesi».(Marco Bonarrigo). [Corriere della Sera 10/10/2013]
• Soprannominato Dottor Mito da Armstrong, che lo pagava 250.000 dollari l’anno. [la Repubblica 8/8/2012]
• «Ci sono persone in questa storia che hanno fatto degli errori ma non sono dei mostri. Io vedevo Ferrari come una brava persona e lo penso ancora» (Armstrong nel gennaio 2013). [p. tom., Corriere della Sera 19/1/2013]
• Il figlio Stefano gestisce da Montecarlo il sito internet del padre, che si chiama “53x12”, con il server in Finlandia. [Giacomo Amadori e Gianluca Ferraris, Panorama 24/8/2012]