30 maggio 2012
Tags : Gian Arturo Ferrari
Biografia di Gian Arturo Ferrari
• Gallarate (Varese) 4 febbraio 1944. Editore. Presidente del Centro per il Libro e la Lettura. Già direttore generale della divisione libri Mondadori, che significa, oltre alla casa di Segrate, Einaudi, Sperling & Kupfer, Electa, una grossa fetta della scolastica e alcune importanti partecipazioni internazionali. «Chi legge libri ne trova di belli e di brutti e pensa che fare l’editore sia fare libri belli e non fare quelli brutti. Soffriamo del complesso di Trapattoni: come per la nazionale, ognuno ha la sua formazione e crede che sia la migliore. È l’atteggiamento opposto a quello che hanno verso il dentista, tecnico sublime e supremo al quale si affidano ciecamente. Noi editori siamo l’opposto del dentista».
• «L’editoria è uno strano mestiere, in cui si usa lo spirito per fare i soldi e i soldi per fare lo spirito».
• «A vent’anni correttore di bozze in Boringhieri, poi editor, direttore editoriale, un biennio in Rizzoli a metà anni Ottanta e in Mondadori a capo dell’area libri, infine Direttore generale Divisione Libri e manager di un terzo dell’editoria italiana» (Roberto Di Caro).
• «È l’uomo più potente dell’editoria italiana e questa posizione gli piace moltissimo. Nei corridoi felpati della Mondadori lo chiamano Il Professore. Letterato e manager, passionale e cinico, colto e smaliziato» (Caterina Soffici).
• «Don Arturo Ferrari. Così Enrico Mentana, incappando in una memorabile gaffe, lo apostrofò durante una puntata di Matrix. Ma se di gaffe si trattò, e non d’ironia come ho sempre sospettato, mai gaffe fu più rivelatrice. Gian Arturo Ferrari, il direttore generale della Divisione libri del Gruppo Mondadori, è, infatti, l’unico nell’editoria italiana odierna cui calzi a pennello il titolo onorifico di “Don”, il quale, nella cultura meridionale, non solo in quella mafiosa, indica il rispetto che precede e giustifica il potere, non la deferenza che lo segue. Il “Don” gli calza non soltanto perché, con la sua corporatura massiccia, i gessati marron a righe larghe, la mascella quadrata e i capelli a spazzola sul cranio prominente, Ferrari ha il physique du rôle del capo carismatico ma anche perché ne ha lo stile e, soprattutto, il potere» (Antonio Scurati).
• Si è sgolato, in tutti questi anni, a far capire che il libro è una merce e come tale va trattato.
• Editorialista del Corriere della Sera.
• Dal 1974 al 1989 ha insegnato Storia della scienza e Storia del pensiero scientifico presso l’Università di Pavia.
• Interista.
• Divorziato con due figli, Francesco (vedi) e Silvia, il 9 novembre 2007 sposò nella reggia di Venaria la torinese Elena Bardin, 23 anni più giovane, pierre di Panerai, marca di orologi extra lusso. Chiara Beria di Argentine: «Antefatto: i due s’incontrano nel 1999 proprio a Venaria - il destino volle che fossero seduti vicino - a una cena per la Fiera del libro». Testimoni per lui l’ingegner Maurizio Costa, ad della Mondadori, e lo psicologo Enrico De Vito, per lei la sorella Enrica e Carla Salicini.