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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Elena Ferrante

• Scrittrice (scrittore? Domenico Starnone? Goffredo Fofi?). Libri: L’amore molesto, I giorni dell’abbandono, La figlia oscura, L’amica geniale, Storia del nuovo cognome, Storia di chi fugge e chi resta (tutti editi da e/o).
• «Le informazioni si rimandano l’un l’altra, e ognuno ripete ciò che ha letto altrove. Ad esempio che la scrittrice napoletana è vissuta con i due figli in una non meglio precisata isola greca e che in seguito si è trasferita a Torino. E che non andò a ritirare il premio Oplonti né il premio Procida Elsa Morante, vinti con L’amore molesto. Anche il regista Mario Martone vorrebbe incontrarla di persona per il film che nel 1995 ricava da quell’opera prima, ma deve accontentarsi di uno scambio epistolare. Fino al 2002, anno in cui esce I giorni dell’abbandono, che raddoppia le vendite del primo libro, rilascia rare interviste, in cui viene indicata, peraltro, come “una bella donna, quarantenne”. Antonio D’Orrico, su Sette, recensendo I giorni dell’abbandono, la presenta come la “massima narratrice italiana dai tempi di Elsa Morante”. Goffredo Fofi osserva che il suo linguaggio “contrasta nettamente con la melensaggine della letteratura femminile recente nel nostro paese”. Mentre Filippo La Porta definisce il suo secondo romanzo “di spaesante bellezza, e per il nostro panorama letterario, di insolita, impudica radicalità”. All’Unità Elena Ferrante confessa che da giovane “mi pareva che tutti gli scrittori di gran livello fossero di sesso maschile e che quindi bisognasse scrivere da vero uomo”. Ma chi si nasconde davvero dietro il nome della misteriosa scrittrice?» (La Stampa).
· I suoi editori, Sandra Ozzola e Sandro Ferri: «Quando ci portò L’amore molesto, si pose un problema serio: siccome il libro trattava di argomenti delicati sul piano biografico, non voleva che comparisse il suo vero nome. Fu lei a proporre Elena Ferrante. La cosa nacque seriamente, ma dopo ci siamo molto divertiti» (a Paolo Di Stefano) [Cds 7/10/2008].
· «Un’autrice tradotta in 15 lingue e lodata ovunque, da El Mundo al New York Times» (Angiola Codacci-Pisanelli) [Esp 4/8/2011].
· «Più riservata di Salinger, più invisibile di Thomas Pynchon» (Luigi Galella) [Fat 16/2/2012].
· Non rilegge nemmeno un rigo dei suoi romanzi, dopo che son stati stampati: «So che se lo facessi mi verrebbe voglia di mettermi a riscrivere e l’impossibilità di farlo mi renderebbe la vita difficile. Perciò presto considero il libro un oggetto estraneo e rimando a un tempo indeterminato - la vecchiaia, il tempo in cui non scriverò più - il momento in cui proverò a riappropriarmene» (colloquio via internet con Paolo Mauri) [Rep 21/9/2012].
· Storia di chi fugge e chi resta, autunno 2013, è il suo romanzo più recente: «Per la prima volta (…) non ci si chiede nemmeno più se esista e chi sia davvero Elena Ferrante, perché è riuscita nell’impresa difficilissima di farsi superare dai suoi libri» (Annalena Benini) [Fog 7/12/2013].
· Sandro Ferri: «Io l’ho vista più volte, e posso escludere che si tratti di un uomo» (Di Stefano, cit.).
· «Elena Ferrante, chiunque sia, non può essere un uomo, anzi è quasi folle che qualcuno l’abbia pensato» (Benini, cit.).