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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Paolo Fazioli

• Roma 1944. Industriale. Produttore di pianoforti dal 1980 (unico in Italia). «In famiglia, eravamo industriali del legno: diciamo che la materia prima è rimasta la stessa, è cambiato il prodotto finale».
• Laureato in Ingegneria meccanica nel 1969, diplomato in pianoforte e conseguito un master in composizione musicale nel 1971, ben presto sceglie di seguire la sua grande intuizione: «All’inizio, in casa lo prendono per matto, ma lui ha un’idea precisa: “L’abete rosso della Val di Fiemme che Stradivari usava per i suoi violini doveva andar bene anche per il pianoforte”. Ha l’umiltà e l’intelligenza di scegliere un formidabile quartetto di collaboratori, artigiani e scienziati: Guglielmo Giordano, “luminare del legno, della sua vita”; Lino e Pierluigi Taveron, padre e figlio, che lasciano i mobili per seguire l’ingegnere pianista; Pietro Righini, torinese, studioso e tecnico di acustica “che da subito ha fatto parte del team”. Le mani, le orecchie, la testa: servono tutte, per costruire uno strumento che piaccia. Il mensile inglese “Gramophone” ha dedicato “ai Fazioli” un servizio, che nel titolo riassume il senso dell’impresa: “Il rischio era grande: chi avrebbe mai comprato un pianoforte italiano?”. Proprio il Paese che, con Bartolomeo Cristofori, a Firenze nel primo Settecento, è considerato l’inventore del pianoforte moderno, era scomparso dal mercato mondiale» (Sandro Cappelletto).
• Per ogni pianoforte a coda: 800 ore di lavoro, il ciclo dura due anni, perché ogni piano «non si costruisce in catena di montaggio ma componente per componente», con tempi di stagionatura e perfezionamento da rispettare. Perché, spiega Fazioli, «quando il legno si curva, subisce uno choc» [Vallin, Sta 2013].
• Secondo l’Economist il Fazioli è il miglior pianoforte al mondo: il 90% della sua produzione (130 pezzi l’anno) è venduta in Usa, Canada, Cina, Giappone, Australia ed Europa. L’azienda (una cinquantina di dipendenti) nel 2012 ha fatturato 6,5 milioni.
• Il terreno sul quale è costruita la fabbrica (a Sacile in provincia di Pordenone) è a forma di pianoforte «di questo me ne sono accorto dopo averlo acquistato, prima non me ne ero reso conto. È un segno del destino» [da un’intervista durante Umbria Jazz, youtube.com 2008].