30 maggio 2012
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Biografia di Renato Farina
• Desio (Milano) 10 novembre 1954. Giornalista. Firma di punta (ex vicedirettore) di Libero. Nel 2008 eletto alla Camera col Pdl. Nel 2007 pubblicò il libro Maestri (Piemme): «Riporto un dialogo che ebbi con Giuseppe Prezzolini. Mi disse: “La giustizia è solo rapporto di forza”».
• Nel 2006 i magistrati che indagavano sul sequestro dell’imam Abu Omar (rapito dalla Cia il 17 febbraio 2003) rivelarono che dal 1999 era al servizio del Sismi, il nostro servizio segreto militare. S’era adoperato nelle questioni relative a Milosevic, nell’affare Telekom Serbia, nello scandalo Parmalat e da ultimo, proprio in relazione al sequestro di Abu Omar, aveva cercato di aver notizie sulle indagini dei magistrati e di girarle poi al funzionario del Sismi Pio Pompa e/o al responsabile del servizio Nicolò Pollari. A questo scopo, avrebbe acconsentito anche a pubblicare su Libero una falsa intervista («non era un’intervista, bensì un colloquio informale. Tant’è vero che non ho preso appunti e non ho registrato. In compenso hanno registrato i pm, senza avvertirmi. Chi ha spiato chi?»). Compenso di 30 mila euro («rimborsi per spese vive, soldi usati per scopi che sono coperti dal segreto di stato»), nome in codice Betulla («nessuno mi ha mai chiamato Betulla, tranne quelli che mi hanno messo una bomba finta sotto casa e spedito per posta tre proiettili veri»), si giustificò dicendo di essersi messo al servizio del Sismi (e della Cia) per combattere l’avanzata islamica e difendere l’Occidente. Giuliano Ferrara gli diede ragione («se lo licenziano, lo assumo io», salvo poi qualificarlo di «pasticcione»), Vittorio Feltri, direttore di Libero, stava per licenziarlo, poi fece spallucce. Alla fine patteggiò sei mesi di reclusione, tradotti in una multa di 6.800 euro, e fu radiato dall’Ordine dei giornalisti per «aver tradito i lettori e la professione» (si era già cancellato prima che il Consiglio nazionale si pronunciasse). Il 3 settembre 2014 è stato reintegrato.
• Il 27 settembre 2012, ha dichiarato nell’Aula della Camera di essere lui l’autore del corsivo scritto su Libero il 18 febbraio 2007, firmato con lo pseudonimo Dreyfus, in cui si accusava il giudice tutelare di Torino Giuseppe Cocilovo di aver ordinato un aborto coattivo nei confronti di una tredicenne. Per aver diffuso tale notizia, poi rivelatasi infondata, l’allora direttore del giornale Alessandro Sallusti (vedi) è stato condannato nel 2012 a un anno e due mesi di reclusione per diffamazione (pena in seguito commutata da detentiva a pecuniaria dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano).
• Nel 2012 è stato condannato con rito abbreviato a 2 anni e 8 mesi di reclusione per falso in atto pubblico. In qualità di deputato Pdl, aveva fatto visita in carcere all’agente dello spettacolo Lele Mora, detenuto per bancarotta fraudolenta, insieme a un amico di questi, spacciandolo per un suo collaboratore.
• Dal 2013 collabora al Mattinale, notiziario politico del gruppo di Forza Italia alla Camera, presieduto da Renato Brunetta.
• «Amico di persone importanti come Giulio Andreotti dopo esserlo stato di Craxi e di don Giussani. Aveva una certa consuetudine perfino con papa Wojtyla e usa passare la sera di Natale con Silvio Berlusconi» (Claudio Sabelli Fioretti).
• Cominciò «in un giornaletto, Solidarietà, che dava voce alla gente di Seveso ai tempi della diossina. Da lì nacque il Sabato».
• Celebre sua passione per la Pivetti (non ricambiata), a suo dire durata tre mesi.
• Nel 2011 ha pubblicato Cossiga mi ha detto. Il testamento politico di un protagonista della storia italiana del Novecento (Marsilio).
• Sposato, tre figli tra i quali Tommaso (Milano 23 marzo 1981), critico gastronomico e cronista di Libero.